Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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giovedì 17 maggio 2012

Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI



Da una lettera riservata di Dino Boffo al papa: "sono venuto a conoscenza di un fondamentale retroscena, e cioè che a trasmettere a Feltri il documento falso sul mio conto è stato il direttore de 'L'Osservatore Romano', professor Gian Maria Vian"


"Per la prima volta ho percepito di essere entrato in una storia più grande di me" (Gianluigi Nuzzi)


Gianluigi Nuzzi, "Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI" (Chiarelettere, pagg. 436, euro 16)


Il nuovo libro del giornalista Gianluigi Nuzzi, già autore - nel 2009 - del bestseller "Vaticano Spa", libro-inchiesta sullo scandalo Ior e la tangente Enimont. "Sua Santità" è un libro sulle guerre, gli intrighi e le faide interne alla Santa Sede, un libro basato su centinaia di documenti inediti e segreti che un "traditore", una fonte anonima interna al Vaticano - "Maria" - ha fatto avere a Nuzzi (molti di questi documenti originali sono riportati scannerizzati in appendice). Si tratta principalmente di corrispondenza epistolare, centinaia di lettere sugli argomenti più disparati: le donazioni private (per esempio Bruno Vespa che come regalo di Natale manda 10.000 euro al segretario del pontefice padre Georg), i rapporti riservati del presidente dello Ior Gotti Tedeschi sul problema dell'Ici, i dibattiti interni al Vaticano sul caso Ruby e su Berlusconi, i pedinamenti degli 007 vaticani in territorio italiano, le verità nascoste sui Legionari di Cristo e sulla pedofilia, un incontro segreto tra Napolitano e il papa, il San Raffaele, Emanuela Orlandi, Cl, i lefebvriani, il caso Boffo, ...

2 commenti:

  1. Libro straconsigliato, assolutamente da leggere, con caterve di documenti interni vaticani. Sicuramente l'inchiesta giornalistica più importante degli ultimi anni

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  2. Illuminante, in particolare, il capitolo sulla "promozione" - si fa per dire - di monsignor Viganò dal Governatorato a nunzio apostolico negli Stati Uniti... Una storia emblematica che fa capire molto bene due cose: 1) in Vaticano non fa tutto schifo come vorrebbe certa pubblicistica anticlericale estremista che oggi va tanto di moda. Ci sono diverse persone, anche ad altissimi livelli, che davvero prendono sul serio la loro missione e che vorrebbero fare pulizia; 2) ahimé per adesso vincono sempre le mele marce, e chi vuole cambiare le cose o riescono a tenerlo alla larga dai ruoli che contano, oppure - se ai ruoli che contano ci arriva - viene "gentilmente" mandato a quel paese e allontanato in ogni modo (anche con la fabbricazione di dossier e documenti falsi da dare al papa per confonderlo e fuorviarlo nelle valutazioni)

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