Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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venerdì 29 giugno 2012

Saramago. Lucernario




José Saramago, "Lucernario. Il romanzo perduto del premio Nobel per la Letteratura" (Feltrinelli, pagg. 336, euro 18)


Nel 1953 José Saramago (1922-2010), che diventerà poi uno dei maggiori autori del '900 (e Nobel per la Letteratura nel 1998), è ancora un aspirante scrittore trentenne, peraltro balbuziente e dedito ai più diversi lavori precari per sbarcare il lunario. Il 5 gennaio 1953, dopo tre anni di scrittura, termina il suo primo romanzo, "Lucernario", firmato con lo pseudonimo di "Honorato" (il libro è ambientato negli anni '50 a Lisbona, ed è la storia delle vicende intrecciate di sei famiglie di un quartiere popolare di Lisbona). Lo invia a una casa editrice portoghese, che non gli risponde nè gli risponderà mai. E' un duro colpo per Saramago, che non proviene dalle accademie ed è del tutto estraneo alle élite intellettuali della Lisbona dell'epoca (frequentava l'Istituto Tencico, che dovette peraltro abbandonare per le difficoltà economiche della famiglia). Soltanto dopo vent'anni Saramago tenterà di nuovo di pubblicare qualcosa, e il ricordo del primo romanzo rifiutato non lo abbandonerà mai (in particolare, più ancora che per il rifiuto, per il fatto della mancata risposta da parte dell'editore). Nel 1999, quando ha già vinto il Nobel e sta portando a termine "Il vangelo secondo Gesù Cristo", gli viene proposta la pubblicazione del vecchio "Lucernario", ma rifuta (pur considerandolo un testo di valore) e precisa che il libro non sarebbe mai uscito perlomeno fino alla sua morte. L'anno scorso, finalmente, "Lucernario" è uscito postumo in Portogallo. Ora vede la luce in traduzione italiana.

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