Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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mercoledì 4 luglio 2012

Franco Basaglia. Il dottore dei matti



"Io li ho visti nudi, coperti di stracci, senz'altro che un po' di paglia per proteggersi dalla fredda umidità del selciato sul quale sono distesi. Li ho visti grossolanamente nutriti, privati d'aria per respirare, d'acqua per spegnere la loro sete, e delle cose più necessarie alla vita. Li ho visti in balia di veri carcerieri, abbandonati alla loro brutale sorveglianza. Li ho visti in stambugi stretti, sporchi, infetti, senz'aria, senza luce, rinchiusi in antri dove si temerebbe di rinchiudere le bestie feroci che il lusso dei governi mantiene con grandi spese nelle capitali" (Jean-Etienne Dominique Esquirol, Des maladies mentales, 1818)


Oreste Pivetta, "Franco Basaglia, il dottore dei matti. La biografia" (Baldini Castoldi Dalai, pagg. 288, euro 17)

Franco Basaglia (Venezia, 1924-1980) è il medico che ha rivoluzionato la cura dei malati di mente in Italia, ispirando la Legge 180 del 1978 (detta - appunto - "Legge Basaglia") che ha portato alla chiusura dei manicomi, al riconoscimento dei diritti dei malati psichiatrici e alla stesura delle norme che tuttora regolano l'assistenza psichiatrica nel nostro Paese. Una legge approvata pochi giorni dopo il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro nel portabagagli della Renault rossa parcheggiata in via Caetani a Roma, e pochi giorni prima dell'approvazione della legge 194 sull'aborto.

Il giornalista Oreste Pivetta racconta in questo libro la vita di Basaglia: l'antifascismo, gli studi di Medicina all'Università di Padova, il confronto con i filosofi esistenzialisti e con la fenomenologia, la direzione degli ospedali psichiatrici di Gorizia e Trieste, e la battaglia contro i manicomi, visti come luoghi rimasti ancora fermi a un cinismo positivista e ottocentesco, luoghi di disumanità e di semplice coercizione (attraverso il massiccio utilizzo di strumenti come l'elettroshock) che non curano il folle ma si limitano a nasconderne, e insieme a isituzionalizzarne e a cristallizzarne (peggiorandola) la follia. Una battaglia che si colloca nel quadro più ampio del ventennio 1960-1980, un periodo di profondi rinnovamenti e ripensamenti - nel bene e nel male - dal quale tutto il mondo occidentale uscirà completamente rinnovato (e proprio in quegli anni escono in Francia tutti i grandi testi di Michel Foucault sulla storia della follia, la malattia mentale, la nascita della clinica e la prigione...).


"E' troppo facile all'establishment psichiatrico definire il nostro lavoro come privo di serietà e di rispettabilità scientifica. Il giudizio non può che lusingarci, dato che ci accomuna finalmente alla mancanza di serietà e di rispettabilità da sempre riconosciuta al malato mentale e a tutti gli esclusi" (Franco Basaglia, L'istituzione negata, 1968)

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