Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

giovedì 30 agosto 2012

Eroi ed eroismi da Don Chisciotte a Capitan America




"L'eroe vero è sempre eroe per sbaglio, il suo sogno sarebbe di essere un onesto vigliacco come tutti" (Umberto Eco)

Guido Davico Bonino-Vincenzo Jacomuzzi, "Fu vera gloria? Eroi ed eroismi da Don Chisciotte a Capitan America" (SEI, pagg. 342, immagini euro 16)
Un viaggio nel mondo dei grandi eroi letterari degli ultimi secoli, da Don Chisciotte ("l'ultimo cavaliere e il primo eroe della narrativa moderna") a Capitan America, passando per Robinson Crusoe, Tom Jones, Ivanhoe, L'ultimo dei Mohicani, Taras Bulb'a, Le avventure di Gordon Pym, La Certosa di Parma, I Promessi Sposi, Il conte di Montecristo, Jane Eyre, Cime tempestose, David Copperfield, La lettera scarlatta, Moby Dick, I miserabili, Guerra e Pace, Delitto e castigo, Le confessioni di un italiano, I figli del Capitano Grant, I Malavoglia, L'isola del tesoro, Le tigri di Mopracem, Le avventure di Huckleberry Finn, Cuore, Il segno rosso del coraggio, Capitani coraggiosi, Il richiamo della foresta, Tarzan, Marianna Sirca, L'armata a cavallo, Niente di nuovo sul fronte occidentale, Il deserto dei Tartari, Il potere e la gloria, Il sentiero dei nidi di ragno, Il vecchio e il mare, Il sergente nella neve, Se questo è un uomo, Una giornata di Ivan Denissovic, Il partigiano Johnny.

I carnefici stranieri di Hitler




Christopher Hale, I carnefici stranieri di Hitler. L'Europa complice delle SS" (Garzanti, pagg. 668, rilegato, euro 35)

L'esercito del Reich non era composto soltanto da tedeschi. Nella Wehrmacht e nelle SS combattevano anche decine di migliaia di volontari  non tedeschi: italiani, francesi, inglesi, belgi, danesi, russi, polacchi, lituani, lettoni, estoni, finlandesi, norvegesi, rumeni, e anche arabi al seguito del Gran Muftì di Gerusalemme, amico personale del Führer. Gli italiani partiti volontari per combattere nelle truppe hitleriane (per lo più sul fronte orientale) furono circa diecimila.
Il libro di Christopher Hale racconta la storia di questo esercito di nazisti non tedeschi

mercoledì 29 agosto 2012

Monte Disgrazia. Picco Glorioso




Miotti Giuseppe, Comi Michele (a cura di), "Monte Disgrazia. Picco Glorioso. 150 anni di storia" (editore Bellavite, pagg. 218, rilegato, immagini, euro 28)

Monografia ricchissima di fotografie e stampe d'epoca che racconta  la geografia, la geologia e la storia del Monte Disgrazia, a partire dal 1862, quando una cordata inglese raggiunge per la prima volta la vetta.

"Centocinquant'anni or sono quattro sudditi della Regina Vittoria capitarono in Valtellina: fra i loro scopi il tentativo di dare la scalata a un misterioso picco, intravisto dalle creste del Bernina qualche tempo prima da alcuni connazionali. Il picco misterioso era il Monte Disgrazia. Dal 1786, data della prima salita al Monte Bianco, dapprima sporadicamente e poi con una frequenza sempre maggiore, una dopo l'altra, moltissime vette alpine erano state scalate; e a metà del XIX secolo l'alpinismo era ufficialmente diventato una delle attività più apprezzate dagli avventurosi rappresentanti dei ceti più colti e ricchi d'Europa. A spiccare su tutti nella pioneristica attività fu in particolare un gruppo di gentiluomini inglesi che, in poco più di cinquant'anni, trasformò le Alpi in terreno di azione e di studio, conquistando quasi tutte le cime più importanti. Membri della ricca borghesia, questi personaggi erano riuniti in una sorta di sodalizio (ufficializzato dal 1857) appoggiato dall'élite culturale britannica: del gruppo facevano parte letterati, artisti, filosofi e uomini di Chiesa. A essi dobbiamo non solo l'affermarsi dell'alpinismo come attività di studio e di svago, ma anche la conseguente nascita del turismo alpino. Molte località oggi importanti e alla moda come Chamonix, Grindelwald, Zermatt e Pontresina, devono le loro fortune a questi audaci esploratori , che ne fecero la base per le loro esplorazioni e le resero celebri nei loro racconti"

venerdì 24 agosto 2012

August Petermann, l'uomo che inventò il Polo Nord




Philipp Felsch, "L'uomo che inventò il Polo Nord" (Nutrimenti, pagg. 272, immagini, euro 18)


La biografia del geografo e cartografo tedesco August Heinrich Petermann (1822-1878).
La conquista del Polo Nord avviene nel 1909 con l'americano  Robert Edwin Peary. Prima di quella data ci sono decine di spedizioni fallite, promosse per decenni proprio da Petermann, studioso tedesco ossessionato dall’idea di una conquista per mare del Polo Nord.
Ma Petermann era - appunto - soltanto uno studioso, un armchair explorer (esploratore da salotto). Petermann dirigeva l'impresa dell'esplorazione polare dal suo studio in una cittadina della provincia tedesca, e di persona non si era mai spinto più a nord di Edimburgo. Sulla base delle sue teorie e delle sue immaginarie carte geografiche, le navi percorrevano i mari ghiacciati del circolo polare artico alla ricerca di una presunta corrente di acqua tiepida che avrebbe consentito di raggiungere il novantesimo parallelo Nord.
Inutilmente cercarono le tracce della spedizione di John Franklin, perduta nella ricerca del passaggio a Nord Ovest; molti smarrirono la rotta e naufragarono tra i ghiacci come la Admiral Tegetthoff di Julius Payer. L’ultimo, fallimentare, assalto al Polo Nord fu tentato nel 1878 dall’ufficiale americano George Washington De Long a bordo della Jeannette, sempre sulla base delle carte di Petermann, che nel settembre dello stesso 1878 si uccide sparandosi un colpo alla tempia.

On top. Donne in montagna




"La donna è la rovina dell'alpinismo. Così nel 1911 sentenziava ironico il grande scalatore austriaco Paul Preuß, il filosofo fra gli arrampicatori liberi. Cento anni più tardi, l'emancipazione femminile si è fatta strada fin lassù"

Reinhold Messner, "On top. Donne in montagna" (Corbaccio, pagg. 354, rilegato, immagini, euro 19,90)

La storia dell'alpinismo femminile raccontata da Reinhold Messner. Da Hettie Dyhrenfurth (pioniera che nel 1934 arriva sulla vetta del Sia Kangri in Karakorum), a Claude Kogan (morta nel 1959 mentre tentava  la salita al Cho-Oyu, m. 8150, in Himalaya), Wanda Rutkiewicz (la prima donna a raggiungere la vetta del K2, nel 1986), Junko Tabei (la prima donna sulla vetta dell'Everest, nel 1988), fino agli ultimi anni e al "Progetto 14" (la competizione per diventare la prima donna ad aver scalato le quattordici vette che superano gli ottomila metri, impresa in cui si sono distinte Gerlinde Kaltenbrunner, Nives Meroi, Edurne Pasaban, e la sudcoreana Oh Eun-Sun, che nel 2010 ha raggiunto l’obiettivo per prima).

mercoledì 22 agosto 2012

Liane de Pougy. Cortigiana, principessa, santa




Jean Chalon, "Liane de Pougy. Cortigiana, principessa e santa" (Nutrimenti, pagg. 336, euro 19)

La biografia di Liane de Pougy (1869-1950, nome d'arte di Anne-Marie Chassaigne), "la donna più bella del XIX secolo" secondo Edmond de Goncourt, la donna che ispirò Proust per tratteggiare la figura di Odette de Crécy nella Recherche.
Nata in una famiglia di militari e educata in convento, a sedici anni viene data in sposa al sottotenente di vascello Armand Pourpe, a cui dà un figlio (Marc, che morirà durante la Prima Guerra Mondiale).
A diciotto anni fugge a Parigi e divorzia. Ingaggiata alle Folies Bergère (il celebre teatro di varietà inaugurato proprio nell'anno di nascita di Liane de Pougy, il 1869), inizia la sua carriera di ballerina, cortigiana, prostituta e protagonista per eccellenza della Belle Epoque e del demi-monde parigino dell'epoca.
Dichiaratamente bisessuale, viene mantenuta da amanti di entrambi i sessi, tra cui la poetessa e femminista americana Natalie Clifford Barney, che l'aveva avvicinata e sedotta introducendosi nella sua casa travestita da paggio (questa lunga esperienza lesbica viene raccontata da Liane in un romanzo, "Idillio saffico", pubblicato nel 1901).
Nel 1910 diventa principessa sposando il principe rumeno Georges Ghika, a cui resterà legata - tra tradimenti e alti e bassi vari - fino alla morte di lui (1945).
Dagli anni '30 Liane si è riavvicinata sempre di più alla religione, pentendosi della vita dissoluta che ha condotto per decenni, e dopo la morte del marito diventa suora, entrando come novizia nel Terzo Ordine di san Domenico e lavorando in un orfanatrofio per disabili di Grenoble. Muore in Svizzera, a Losanna, nel 1950.

Antonio Amaduzzi 400ASA/27DIN




Antonio Amaduzzi, "400ASA/27DIN" (Mondadori Electa, pagg. 146, euro 39)



Antonio Amaduzzi (Roma, 1936), storico professore di economia in molte università italiane (tra cui Bocconi, Politecnico di Milano, Venezia, Catania, Bologna, Pavia, Bergamo), ma anche apprezzato fotografo, è tra l'altro coautore con Angelo Longoni di quello che è forse il più bel libro sul Triangolo Lariano: "Caglio e dintorni. Un viaggio storico turistico nella Vallassina pittoresca" (disponibile in libreria, pagg. 266, euro 50).
"400 ASA/27 DIN", edito in questi giorni da Mondadori Electa, è un bellissimo fotolibro che raccoglie il meglio della produzione fotografica di Amaduzzi dagli anni '50 ad oggi. Tutte foto in bianco e nero divise in tre categorie: "L'occhio come passione" (le immagini predilette da Amaduzzi, prevalentemente scorci dell'Italia "arcaica" degli anni Sessanta e di Parigi); "L'ombra dei baci" (fotografie sull'amore e su uomini e donne innamorati); "I volti del volto" (galleria di ritratti fotografici).

sabato 18 agosto 2012

Qohelet. Alla ricerca del senso della vita




"Quale guadagno viene all'uomo / per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole? / Una generazione se ne va e un'altra arriva, / ma la terra resta sempre la stessa (...) / Quel che è stato sarà / e quel che si è fatto si rifarà; / non c'è niente di nuovo sotto il sole. (...) / Nessun ricordo resta degli antichi, / ma neppure di coloro che saranno / si conserverà memoria / presso quelli che verranno in seguito"

"Pensavo e dicevo fra me: Ecco, io sono cresciuto e avanzato in sapienza più di quanti regnarono prima di me in Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza. (...) Ma ho capito che anche questo è un correre dietro al vento. Infatti: molta sapienza, molto affanno; chi accresce il sapere, aumenta il dolore"

"Ho poi esaminato tutte le violenze perpetrate sotto il sole. Ho considerato il pianto degli oppressi e ho visto che nessuno li consola. (...) Allora ho proclamato i morti, ormai trapassati, più felici dei vivi che sono ancora in vita. Ma più felice di tutti e due è chi non è nato e non ha visto tutto il male perpetrato sotto il sole"

"Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo. /  C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, / un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato. / Un tempo per uccidere e un tempo per curare, / un tempo per demolire e un tempo per costruire. / Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per fare lutto e un tempo per danzare. / Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. / Un tempo per cercare e un tempo per perdere, /
un tempo per conservare e un tempo per buttar via. / Un tempo per strappare e un tempo per cucire, / un tempo per tacere e un tempo per parlare. / Un tempo per amare e un tempo per odiare, / un tempo per la guerra e un tempo per la pace."



Franco Piotti, "Qohelet. La ricerca del senso della vita" (Morcelliana, pagg. 192, euro 18)
Nuova introduzione (a cura di Franco Piotti, Cultore di Filologia Biblica presso l'Università cattolica di Milano) al Qohelet o Ecclesiaste  (III sec. a. C.), il libro sapienziale più enigmatico, più poetico e più filosofico dell'Antico Testamento.

venerdì 17 agosto 2012

Al casinò con Mussolini






Riccardo Mandelli, "Al casinò con Mussolini. Gioco d'azzardo, massoneria ed esoterismo intorno all'ombra di Matteotti" (Lindau, pagg. 392, euro 24)


Saggio storico sull'ambiente di Sanremo e il mondo dei casinò e del gioco d'azzardo in Italia durante il Ventennio.


"Nel 1905, il gioco d’azzardo in Italia è illegale. Ma i prefetti, cui spetterebbe il compito di far rispettare le norme che lo vietano, non si oppongono alle scelte di comuni che, per rimpinguare i bilanci, si affidano alle case da gioco. Del resto, è proprio intorno ai tavoli di roulette e baccarat che la Costa azzurra costruisce la propria prosperità. Ogni sera colonne di auto – sì, colonne, anche agli inizi del Novecento – attraversano la frontiera di Ventimiglia per condurre i loro facoltosi padroni a perdere somme favolose sui tavoli verdi d’Oltralpe, mentre la riviera ligure langue: dato che fermare il demone del gioco è impossibile, perché non volgerlo a beneficio proprio, anziché lasciarne ad altri i profitti? Così, nel 1905, appunto, apre i battenti il casinò di Sanremo, frutto dell’accordo fra una società francese e il consiglio comunale della città, che avrebbe ricevuto la sua lauta fetta di introiti. Partendo da un evento a prima vista di portata locale,  l’indagine di Riccardo Mandelli – condotta su documenti di prima mano, dalle carte della polizia alla stampa locale – arriva a mettere in luce una serie di trame che dalla riviera di ponente portano ai massimi vertici della politica e della finanza, italiane e non solo, dei primi trent’anni del secolo. C’è, innazitutto, il problema della copertura politica, con gli intrallazzi volti da un lato a spingere il governo a legalizzare il gioco e dall’altro a inserire nell’amministrazione uomini disposti a chiudere tutti e due gli occhi sui maneggi dei biscazzieri. C’è il giro delle vittime dell’insana passione, uomini e donne spesso d’alto e d’altissimo rango, che per bisogno o sotto la minaccia del ricatto possono diventare, specialmente negli anni torbidi intorno alla guerra, pedine importanti dello spionaggio internazionale. C’è, ovviamente, la questione economica, perché il business dell’azzardo richiede ingenti capitali – non ultimi quelli per ungere le dovute ruote – e genera profitti vertiginosi; così da scatenare sotterranee battaglie fra i maggiori gruppi finanziari del tempo, in prima fila la Comit del leggendario Giuseppe Toeplitz. L’intreccio di affari e politica porta poi al sottobosco del potere fascista. A quel mondo di arrivisti in camicia nera che usa disinvoltamente il manganello per mettere a tacere gli avversari politici come per tutelare i propri poco nobili interessi. Un mondo che giunge ai piani alti del potere, arrivando a coinvolgere personaggi del calibro del podestà di Milano, Ernesto Belloni, e del suo nume tutelare, Arnaldo Mussolini, il fratello del Duce; e che nelle sue ramificazioni arriva a comprendere anche gli uomini che rapirono e uccisero Giacomo Matteotti, tanto da far sospettare che l’eliminazione del deputato socialista possa aver avuto a che fare con elementi d’accusa che quest’ultimo avrebbe raccolto su questi loschi giri, come suggeriscono le parole conclusive dell’ultimo suo scritto: 'Petroli, bische'. (...)
C’è, infine, sottofondo dell’intera vicenda, il mondo dell’occultismo: pressoché tutti i personaggi coinvolti ruotano infatti nell’orbita di sette esoteriche, società teosofiche, logge massoniche. Un universo magmatico dove convivono ingenui utopisti e scaltri affaristi, piccoli arrivisti e faccendieri internazionali, in un intreccio di ideologie e interessi in cui è facile perdere la bussola: merito non ultimo di Mandelli è condurre il lettore a orientarvisi, documenti alla mano. Senza tacere sorprendenti connessioni e senza cedere a facili complottismi"
(da Il Foglio)

L'ottava nota




Giancarlo Dalmonte, "L'ottava nota" (Pendragon, pagg. 230, prefazione di Paolo Fresu, euro 26)


Il giornalista e musicologo sardo Giancarlo Dalmonte propone e illustra un nuovo sistema musicale da lui ideato, con l'introduzione di un'ottava nota del pentagramma, detta "Nu".


"Il sistema tonale (12tET) è in fase di esaurimento. Il grande musicista Ennio Morricone, intervistato più volte in casi di plagio, ha detto: 'Le combinazioni possibili con le 7 note sono finite'. E' tempo di ampliare il sistema tonale, anche perché mette a disposizione dei musicisti solo 120 suoni di base. In questo libro propongo il passaggio a una scala quartitonale a 8 note distanti tra loro 3/4 di tono, cioé 150 centesimi. Scale quartitonali a 7 note ne esistono già, ma la mia è quartitonale a 8 note (24tET), mette a disposizione dei musicisti 240 suoni di base e genera un sistema musicale la cui gestione è meno complessa di quello quartitonale a 7 note.
Ma davvero c’è bisogno di una nuova scala musicale? E perché mai? Non stiamo bene così? E non possiamo continuare così?
E’ vero che fin qui siamo stati bene. Nei suoi 324 anni di posizione dominante in Italia e in tutto il mondo occidentale il nostro sistema tonale è stato meraviglioso, perché ha messo fior di musicisti nelle condizioni di comporre tutto il patrimonio accumulato fin qui, in tutti i campi di attività della musica: classica, lirica, sacra, etnica, jazz, impegnata, bandistica, popolare, leggera e quant'altro. E potremmo perfino continuare così, a tirare avanti con questo sistema, ma sapendo che le combinazioni possibili stanno esaurendosi e che, perciò, potremmo anche andare avanti per altri tre secoli, sì, ma ripetendo sempre gli stessi brani, senza nuove composizioni"

giovedì 16 agosto 2012

La grande cucina italiana (low cost)




E' partita la nuova collana economica dell'editore Newton Compton: "Grande Cucina Italiana". Ogni titolo costa 4,90 euro.


Disponibili in libreria tutti i primi dodici volumi della collana (usciti contemporaneamente il 26 luglio):

1) "La cucina romana e ebraico-romanesca in oltre 200 ricette" (a cura di Giuliano Malizia, pagg. 194, euro 4,90)
2) "La cucina siciliana in 1000 ricette tradizionali" (a cura di Alba Allotta, pagg. 482, euro 4,90)
3) "La cucina piemontese in 1000 ricette tradizionali" (a cura di Laura Rangoni, pagg. 482, euro 4,90)
4) "La cucina del Veneto in oltre 600 ricette" (a cura di Emilia Valli, pagg. 418, euro 4,90)
5) "La cucina sarda in 450 ricette tradizionali" (a cura di Alessandro Molinari Pradelli, pagg. 354, euro 4,90)
6) "La cucina sarda di mare in oltre 450 ricette" (a cura di Laura Rangoni, pagg. 258, euro 4,90)
7) "La cucina bolognese in oltre 450 ricette" (a cura di Laura Rangoni, pagg. 322, euro 4,90)
8) "La cucina pugliese in oltre 400 ricette" (a cura di Luigi Sada, pagg. 258, euro 4,90)
9) "La cucina milanese in 500 ricette tradizionali" (a cura di Laura Rangoni, pagg. 258, euro 4,90)
10) "La cucina del Friuli in oltre 500 ricette" (a cura di Emilia Valli, pagg. 352, euro 4,90)
11) "La cucina toscana di mare in oltre 450 ricette" (a cura di Laura Rangoni, pagg. 258, euro 4,90)
12) "La cucina napoletana di mare in oltre 800 ricette" (a cura di Luciano Pignataro, pagg. 282, euro 4,90)

martedì 14 agosto 2012

sabato 11 agosto 2012

Isabella e Giorgio Marincola




Wu Ming 2 - Antar Mohamed, "Timira. Romanzo meticcio" (Einaudi, pagg. 534, euro 20)
Carlo Costa - Lorenzo Teodonio, "Razza partigiana. Storia di Giorgio Marincola (1923-1945)"

Già tempo fa avevo segnalato il libro "Timira. Romanzo meticcio" (http://libreriatorriani.blogspot.it/2012/05/timira-romanzo-meticcio.html). Riprendo ora il discorso dopo averne ultimato la lettura (molto soddisfacente), e suggerisco di abbinarlo alla lettura di "Razza partigiana", il libro che racconta la storia di Giorgio, il fratello di Isabella-Timira (Isabella Marincola è il nome sul passaporto italiano, Timira Hassan su quello somalo).


La storia (vera) comincia nella Somalia degli anni '20. Il fascista Giuseppe Marincola, ufficiale di fanteria impegnato a Mogadiscio, intrattiene una relazione con una donna somala, Ashkiro Hassan. Nascono una figlia e un figlio. Sono Giorgio e Isabella-Timira, che Giuseppe Marincola riconosce come figli. I due diventano cittadini italiani, e si trasferiscono a Roma con il padre, la matrigna, il fratellastro e la sorellastra (Giorgio in Italia era già sposato con figli).
Isabella, dopo anni di sofferenze a contatto con una donna che la prende continuamente a cinghiate e che vede in lei soltanto il frutto del tradimento del marito, diventa modella e posa nuda per i migliori artisti della Capitale. Entra nel mondo dello spettacolo, fa teatro e cinema (recita anche, per esempio, in "Riso amaro" accanto a Silvana Mangano). Dopo due matrimoni falliti, torna in Etiopia, dove sposa un uomo musulmano già sposato da cui ha un figlio (Antar Mohamed, il coautore del libro "Timira"). Con la guerra civile e la fine del regime di Siad Barre (1991), Timira torna in Italia. E' senza casa e senza un soldo, ma tra mille peripezie riuscirà a cavarsela anche questa volta. Muore nel 2010, all'età di 85 anni. "Timira. Romanzo meticcio" è la storia della sua vita.


"Razza partigiana" racconta la storia di Giorgio Marincola, il fratello di Timira. E' il primo e unico partigiano italiano di pelle nera, medaglia d'oro al valor militare. Entra in un gruppo di partigiani legati al Partito d'Azione nell'autunno del 1943. Nel gennaio del 1945 viene arrestato e trasferito nel lager di Bolzano. Quando viene liberato il lager (30 aprile 1945), gli viene proposto di rifugiarsi in Svizzera. Lui rifiuta e va a combattere in Val di Fiemme, dove viene ucciso (a Stramentizzo) il 4 maggio insieme ad altri 20 italiani (ultima strage nazista in Italia).

venerdì 10 agosto 2012

Osservatorio Asia. L'Indonesia




Romeo Orlandi (Osservatorio Asia), "Indonesia. Passaggio a Sud-Est" (il Mulino, pagg. 256, prefazione di Enrico Letta, euro 20)



L'Osservatorio Asia nasce nel 2004 dalla collaborazione tra esponenti del mondo imprenditoriale e accademico italiano con lo scopo di analizzare i rapporti economici tra l'Italia e l'Asia Orientale  stimolando gli imprenditori italiani ad acquisire una maggiore consapevolezza delle crescenti opportunità sui mercati asiatici.
Dopo l'uscita dei volumi dedicati a Cina, India (due libri) e Vietnam (tutti editi da il Mulino, e procurabili in pochi giorni), esce ora la quinta pubblicazione a cura dell'Osservatorio Asia (dell'economista Romeo Orlandi, che ne presiede il Comitato scientifico), con la collaborazione di Arel (l'Agenzia di ricerche e legislazione fondata da Beniamino Andreatta): un testo che racconta la situazione economica e politica dell'Indonesia attuale, aggiornata al 2012.


"La crescita indonesiana ha riportato il paese nell'alveo dei successi asiatici. Per decenni adagiato su una lentezza strutturale, governato con rigore ma con scarso dinamismo, il paese aveva visto allontanarsi gli spettacolari sviluppi delle nazioni vicine. Prigioniera di una lunghissima guerra fredda, l'Indonesia era progredita a ritmi ridotti, incoerenti con la vastità del territorio, l'operosità della popolazione, l'immensa dotazione di risorse naturali. Le 17.000 isole dell'arcipelago non riuscivano ad emanciparsi compiutamente da un destino che sembrava segnato. Eppure la crisi asiatica del 1998 ha imposto un cambio di regime e accelerato il mutamento. Da allora il paese ha conosciuto, attraverso un percorso accidentato e talvolta contraddittorio, una stagione di riforme ancora in atto. Un nuovo sistema democratico ha assunto forma e sostanza, la dialettica parlamentare si è consolidata. Contemporaneamente, le condizioni di vita sono migliorate in un circuito di autoalimentazione socio-economica. L'ingresso del paese nel G20 ne certifica la forza e l'inclusione nel novero delle potenze mondiali, consegnando alla storia la rassegnazione, l'indigenza e l'antistorico affidamento sulle materie prime"

giovedì 9 agosto 2012

Carlo d'Asburgo. L'ultimo imperatore




Roberto Coaloa, "Carlo d'Asburgo. L'ultimo imperatore" (Il Canneto Editore, pagg. 324, immagini, euro 18)


Lo storico Roberto Coaloa (Università Statale di Milano, Il Sole 24Ore) racconta la figura di Carlo d'Asburgo (Carlo I d'Austria, 1887-1922), nipote di Francesco Giuseppe e di Sissi (prozio e prozia) e ultimo imperatore dell'Impero austro-ungarico.
Diventa erede al trono a seguito dell'assassinio dello zio Francesco Ferdinando (28 giugno 1914) e dell'inizio della Prima Guerra Mondiale. E' imperatore nel 1916, quando muore Francesco Giuseppe. Cattolico, pacifista, marito della principessa italiana Zita di Borbone, e padre di otto figli, Carlo d'Asburgo è stato proclamato Beato da papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre del 2004.
Con la fine della Prima Guerra Mondiale finisce anche l'Impero austro-ungarico (nascono le due repubbliche di Austria e di Ungheria). Carlo va in esilio con la famiglia nell'isola portoghese di Madera, e lì muore di polmonite nel 1922 all'età di 35 anni.

mercoledì 8 agosto 2012

Mehring: Marx, una biografia rivoluzionaria




Franz Mehring, "Vita di Marx. Una biografia rivoluzionaria" (Shake Edizioni, pagg. 416, euro 20)


Franz Mehring (1846-1919), politico, storico e intellettuale tedesco, autore di monumentali opere di storia del socialismo uscite in Germania in 15 volumi, deputato socialdemocratico e in seguito fondatore della Lega Spartachista e poi del Partito Comunista Tedesco insieme a Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht.
La biografia di Marx ("rivoluzionaria" nel senso che era pensata come strumento di informazione storica e di educazione politica per le avanguardie rivoluzionarie tedesche dell'epoca) è stata scritta da Mehring negli anni della Prima Guerra Mondiale ed è uscita in Germania nel 1918. Considerata tra le più importanti biografie di Marx, in Italia è stata edita dalle Edizioni Rinascita soltanto nel 1953. Da anni introvabile, a distanza di quasi sessant'anni viene oggi riproposta dalla cooperativa editrice milanese Shake.

martedì 7 agosto 2012

Il filtro. Quello che internet ci nasconde




"Ti svegli una mattina e ti trovi in un mondo in cui tutti la pensano come te. Tutti hanno le tue stesse idee politiche, le tue convinzioni religiose, i tuoi gusti culinari. Nessuna discussione con chi la pensa diversamente. Benvenuto nell'era della personalizzazione"


Eli Parisier, "Il filtro. Quello che internet ci nasconde" (il Saggiatore, pagg. 240, euro 18)


Nel dicembre 2009 Google ha cominciato ad alterare i risultati delle ricerche personalizzandole sulla base delle abitudini dell'utente. Tutte le nostre ricerche passate condizionano le nostre ricerche presenti e future. La corsa a raccogliere la maggior quantità possibile di dati personali su cui 'customizzare' la nostra esperienza online è diventata una guerra che i giganti di internet - Google, Facebook, Apple e Microsoft - stanno combattendo senza tregua. Dietro le quinte, una schiera sempre più folta di società di raccolta dati sta mappando le nostre vite, le nostre informazioni personali, dalle preferenze politiche al paio di scarpe che abbiamo adocchiato online, per venderle agli inserzionisti. Il risultato: ognuno vive la propria vita in un mondo fatto a misura di marketing che finisce per diventare costrittivo, ciò che Eli Pariser chiama la "bolla dei filtri". Un'isola di sole notizie gradevoli, attinenti ai nostri interessi e conformi alle nostre convinzioni, che lascia sempre meno spazio a punti di vista diversi e a incontri inaspettati, limita la scoperta di fonti di creatività e innovazione, e restringe il libero scambio delle idee (come dice Pariser, nessuno dà un “mi piace” alla notizia di una strage in Darfur, per cui certi tipi di notizie tendono a sparire, a favore di altre - spesso del tutto futili - che sono più cliccate o hanno un maggior numero di “mi piace”).


"La tecnologia sarà così avanzata che sarà molto difficile per le persone guardare o consumare qualcosa che in un certo senso non sia stato confezionato su misura per loro" (Eric Schmidt, amministratore delegato di Google)


"Uno scoiattolo che muore davanti a casa vostra può essere più interessante per voi delle persone che muoiono in Africa" (Mark Zuckerberg)

sabato 4 agosto 2012

Il mondo salvato dai ragazzini




Elsa Morante, "Il mondo salvato dai ragazzini" (Einaudi, pagg. 252, prefazione di Goffredo Fofi, euro 16)


Ristampa in una nuova edizione celebrativa per il centenario della nascita di Elsa Morante (1912-1985) di questa raccolta di poesie e brevi poemi "politici" uscita nel 1968, e del '68 considerata da molti come il documento più alto insieme alla "Lettera a una professoressa" di don Milani (in libreria, pagg. 168, euro 10).


"Credete alla mia testimonianza.
Io vi dico:
pure se ci fa tremare
per gli spasimi e la paura,
tutto questo,
in sostanza e verità,
non è nient'altro
che un gioco"

venerdì 3 agosto 2012

Pronto soccorso cinematografico per cuori infranti




"Dove falliscono le parole consolatorie dei parenti, i consigli pieni di buone intenzioni degli amici e il rimuginare della mente, c'è il trionfo del cinema"


Manlio Castagna, "Pronto soccorso cinematografico per cuori infranti. 70 film per scoprire quanto il cinema faccia bene, anche all'amore" (Edizioni Il Punto d'incontro,  pagg. 256, euro 14,90)
Il regista e sceneggiatore Manlio Castagna suggerisce e presenta una selezione di 70 film adatti per fronteggiare le più diverse evenienze sentimentali. Sei le categorie: i problemi della vita matrimoniale (i film da vedere quando ci sono problemi nella vita matrimoniale, routine, calo del desiderio, malattia, ristrettezze economiche) ; la separazione; il tradimento; rinuncia e solitudine; i malanni d'amore; sezione extra con i migliori "medicamenti filmici" consigliati dall'autore.


"Lenire, leccarsi una ferita, imparare a difendersi meglio da un dolore, in questo sì, un film può aiutarci. Perché accada è necessario che lo spettatore accetti la sfida di un coinvolgimento che lo metta in pericolo" (Sergio Castellito)

giovedì 2 agosto 2012

Lo squalo. Storia, mito e realtà




"Sofisticato predatore dei mari, lo squalo ha fatto tremare i cuori degli uomini fin dai tempi dei primi pescatori. I più antichi esemplari risalgono a oltre cento milioni di anni fa, e da allora questo animale si è evoluto in trecentocinquanta specie diverse, dall'enorme squalo bianco al minuscolo squalo lanterna nano. Da sempre percepito nell'immaginario umano come uno spietato assassino - in film come 'Lo squalo' - e come simbolo di inaudita violenza - come nelle 'Isole nella corrente' di Hemingway - lo squalo rimane ancora oggi un animale poco conosciuto, una temibile caricatura dietro cui si nasconde una creatura del tutto imprevedibile, un mammifero estremamente intelligente e straordinariamente complesso"


Dean Crawford, "Lo squalo. Storia, mito e realtà" (Orme Editori, pagg. 256, immagini, euro 16)


Monografia sugli squali, di cui l'americano Dean Crawford (Vassar College, New York) racconta le caratteristiche biologiche ma anche i rapporti e i contatti con l'uomo, l'immagine nella letteratura, nell'arte, nel cinema, e nelle diverse culture. Un capitolo è dedicato alla pesca allo squalo, con quasi 100 milioni di squali catturati ogni anno sia per la carne (la verdesca) sia - in Oriente - per la zuppa di pinne. Un commercio sproporzionato  e preoccupante rispetto agli stock ittici esistenti

mercoledì 1 agosto 2012

Costantino Simonidis, il grande falsario




Costantino Simonidis, "Opere greche: Eulyros di Cefalonia EΘNIKA ANΘΡΩΠINA. Liste di manoscritti greci (1848-1864)" (Edizioni di Pagina, pagg. 424, euro 22)



Il greco Costantino Simonidis (1820-1890) è il più grande falsario dell'Ottocento e uno dei importanti falsari di documenti antichi della storia. Paleografo e teologo, lavorò per anni prima nella stamperia di un libraio, poi come copista nel monastero ortodosso del Monte Athos,  poi come avventuriero e archeologo. Scriveva raffinati testi in greco antico, li attribuiva ad autori antichi e affermava di averli "ritrovati" durante spedizioni archeologiche, infine provava a venderli a collezionisti di tutta Europa a cifre altissime, talvolta con successo. Il suo primo grande falso è una raccolta di testi attribuiti al geografo Eulyros, che sarebbe vissuto nel IV secolo a.C.



Questo libro - a cura di Luciano Canfora, Marco Caratozzolo, Valentina Cuomo e Maria Rosaria Acquafredda - racconta la figura di Simonidis e riporta, con testo greco, commenti e note, tutti i testi del ciclo di "Eulyros di Cefalonia".

Gianni Brera




Sono in corso di ripubblicazione presso l'editore Book Time (a partire dal 2008) tutti gli scritti del "Gran Lombardo" Gianni Brera (1919-1992), il più importante giornalista sportivo italiano, che tra l'altro introdusse nelle cronache sportive molti neologismi da subito entrati nell'uso comune (goleador, libero, melina, pretattica, centrocampista, cursore, ...)



Ultime uscite (luglio 2012): "L'anticavallo" (pagg. 224, euro 16) e "I campioni vi insegnano il calcio" (pagg. 222, immagini, euro 10)
L'anticavallo è diviso in due parti: la prima è il racconto del Tour de France del 1949, con le epiche sfide tra Coppi e Bartali, Fiorenzo Magni, Van Steenbergen, Robic, Bobet, Kublic (alla fine vinse Coppi); la seconda parte racconta il Giro d'Italia del 1976, vinto da Gimondi contro Merckx, Baronchelli, Moser, Bitossi, De Vlaeminck.
"I campioni vi insegnano il calcio" (1965) era concepito come un libro per introdurre i ragazzi al gioco del calcio attraverso una serie di lezioni ispirate allo stile di gioco dei più grandi campioni dell'epoca (Omar Sivori per il dribbling, Giuliano Sarti e Giorgio Ghezzi per il ruolo di portiere, Giovanni Trapattoni il re dell'anticipo; Antonio Angelillo lo stilista mattatore, Gianni Rivera il ballerino classico, José Altafini la punta di diamante, Giacomo Bulgarelli il regista, Cesare Maldini un fioretto in difesa, Guarneri e Salvadore: uno stopper, un libero; i moduli di gioco, l'arbitro, scegliere il proprio ruolo in campo).


Qui in libreria di Brera sono disponibili al momento anche altri due testi (gli altri li procuro): "Storie dei Lombardi" (Book Time, pagg. 344, euro 18), racconti, curiosità e memorie d'autore sulla Lombardia (Milano, Pavia, Mantova, Brianza, Valtellina, ...); la prefazione a "La strada dei vini" (Enzo Pifferi Editore, pagg. 162, rilegato, euro 45), libro fotografico sui migliori itinerari enogastronomici lombardi.