Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

giovedì 31 gennaio 2013

Quando il diritto va a rovescio. L'involontaria comicità delle leggi





Antonello e Marco Martinez, "Quando il diritto va a rovescio. Riflessioni semiserie sull'involontaria comicità della legge" (Sperling & Kupfer, pagg. 196, rilegato, euro 15)

Siamo la patria di Cicerone e del diritto romano, forse il prodotto che abbiamo esportato con più successo nel mondo. Sarà per tenere alta la bandiera che ci ostiniamo a fare leggi su leggi? In Italia se ne contano almeno 200.000, uno sproposito in confronto alle 7.000 francesi e alle 3.000 inglesi. E purtroppo, a forza di emanare, la situazione si è talmente ingarbugliata che neppure gli addetti ai lavori sanno come applicare le norme senza cadere nel ridicolo. Così può succedere che un giudice consideri una pacca sul sedere a una dipendente come "mera esortazione ad una maggiore operatività" o un sindaco ordini ai suoi concittadini di non morire (a onor del vero, non ha ancora preso provvedimenti contro i trasgressori). Quanto a esiti assurdi siamo comunque in buona compagnia: in Florida, per esempio, è vietato fare sesso con i porcospini mentre in Thailandia è obbligatorio indossare le mutande (e verrebbe da chiedersi se i controlli siano a campione o a tappeto).
Gli avvocati Marco e Antonello Martinez raccontano con amara ironia gli strafalcioni dei tribunali, i fraintendimenti del legalese, gli eccessi di zelo interpretativo, l'insondabile soggettività delle sentenze. Infine spiegano quali sono i reati più "trendy" e "convenienti" perché, in questa giungla di codicilli, a un povero criminale che voglia documentarsi sulle norme esistenti non resta neppure più il tempo per trasgredirle...

A letto con Monna Lisa




Luca Berta-Carlo Vanoni, "A letto con Monna Lisa. Arte contemporanea per pendolari e altri curiosi" (Studio LT2, pagg. 80, euro 10)

In che senso l'orinatoio di Duchamp è arte tanto quanto la Gioconda? Tutti ammirano le opere di Leonardo da Vinci, degli Impressionisti, di Van Gogh. Ma quando si parla di arte con- temporanea le cose cambiano, e scatta il "secondo me". "Secondo me questo non c'entra niente con l'arte!". "Secondo me mio figlio lo saprebbe fare meglio!". Perché? Per saperlo bisogna tornare indietro fino a Monna Lisa. Gli autori propongono un viaggio acrobatico tra cinque secoli di arte, toccando tutti i riferimenti universalmente noti (dalla Gioconda fino alla Marilyn di Warhol) e usando esempi della quotidianità (i cellulari, la televisione, le vacanze alle Maldive) per mettere a nudo i tratti essenziali del fare artistico dalle avanguardie in poi. Riescono a parlare di fine della pittura e arte concettuale senza rinunciare alla chiarezza e al sorriso. Questo percorso è suddiviso in micro-capitoli da leggere in dieci minuti, non più del tempo di una breve tratta da pendolari. Dieci micro-capitoli, come un'andata e un ritorno per ogni giorno della settimana lavorativa.

martedì 29 gennaio 2013

Stefano Ripamonti. Cento anni fa...La tranvia Como Erba




Stefano Ripamonti, "Cento anni fa...La tranvia Como-Erba" (Youcanprint, pagg. 138, euro 15)

Agli inizi del '900 si andava a Como o a piedi o in diligenza (la carrozza trainata da cavalli). E' nel 1912 che viene inaugurata la linea tranviaria Como-Erba. A Erba il tram partiva dalla stazione di Erba Incino (nell'odierno Corso XXV Aprile), attraversava la contrada di San Bernardino, poi Buccinigo, Albavilla, Albese, Camnago Volta, e Como fino a piazza Cavour. Nel 1927 viene realizzata la linea tranviaria Erba-Lecco, completando il quadro di un nuovo modo di viaggiare che segnerà un'epoca (fino al 1955, quando il tram viene definitivamente sostituito dagli autobus).
Il bellissimo libro di Stefano Ripamonti - arricchito da molte immagini d'epoca - racconta la storia della tranvia Como-Erba, le caratteristiche tecniche dei tram, dei binari e del percorso, ma anche com'era l' "avventura del viaggio" per i passeggeri dell'epoca, l'incidente del 1927 in Erba Alta, gli orari e le fermate, e molte altre curiosità e aneddoti.

Richard Billows. Maratona




Richard A. Billows, "Maratona. Il giorno in cui Atene sconfisse l'Impero" (il Saggiatore, pagg. 266, euro 19,50)

11 agosto 490 a.C., piana di Maratona. Un esercito di diecimila greci, in maggioranza ateniesi, affronta a viso aperto lo sterminato schieramento persiano. La vittoria degli invasori sembra già scritta, ma la rapidità d’attacco e l’ardore guerriero degli opliti ribaltano in poche ore l’esito della battaglia. Viene impresso un nuovo corso al futuro della Grecia e alla storia di tutto l’Occidente.
Già agli occhi dei contemporanei quella storica giornata divenne la massima espressione dell’ingegno e del coraggio individuali, uniti alla disciplina collettiva e alla coesione tenace: Eschilo volle che sulla propria tomba fosse ricordato il suo valore durante la grande battaglia piuttosto che le sue doti drammatiche. A rendere lo scontro quasi leggendario contribuì il ricordo dell’impresa di Filippide, il messo ateniese che percorse una distanza di quarantadue chilometri, da Maratona ad Atene, per dare ai concittadini la notizia della vittoria.
Tuttavia, sulle tracce di Erodoto, Richard Billows (professore di Storia della Grecia classica e postalessandrina alla Columbia University di New York) abbandona il mito e racconta la storia, soffermandosi sulla marcia dei reduci che, dopo aver combattuto, ancora muniti di armatura, scudo e lancia, tornarono ad Atene rapidi per difendere le alte mura della città. Confutando i luoghi comuni, concentrandosi sulla strategia militare e sulla tecnologia delle armi, Richard A. Billows ripercorre gli avvenimenti storici portandoci sul campo di battaglia, mostrandoci il furore dei combattenti greci mentre si abbattono, incredibilmente compatti, sul nemico persiano. "Maratona" ricostruisce gli eventi, avvalorando l’interpretazione del XIX secolo, secondo la quale la vittoria ateniese costituì il momento fondamentale per la nascita della cultura greca classica e dunque della civiltà occidentale. 

Goliarda Sapienza. Le certezze del dubbio





Goliarda Sapienza, "Le certezze del dubbio" (Einaudi, pagg. 172, euro 11)

Goliarda Sapienza (1924-1996), la scrittrice siciliana autrice del celebre  romanzo "L'arte della gioia" (in libreria, pagg. 542, euro 14,50), nel 1980 finisce in carcere, a Rebibbia, denunciata da un'amica romana a cui aveva rubato dei gioielli (in quel periodo Goliarda era sempre più povera e psicologicamente fragile, irritata dalla ricchezza di amiche e conoscenti, con lo sfratto pendente e la luce di casa già tagliata). L'esperienza nel carcere di Rebibbia viene raccontata da Goliarda Sapienza nel libro "L'università di Rebibbia" (in libreria, pagg. 140, euro 11; in libreria anche: "Destino coatto", pagg. 136, euro 10,50, e "Appassionata Sapienza", raccolta di saggi su Goliarda Sapienza, pagg. 192, euro 17,50).
Il libro "Le certezze del dubbio", che viene ora riproposto da Einaudi, è una sorta di seguito de "L'università di Rebibbia" e racconta il periodo immediatamente successivo all'uscita dal carcere. 

Zeruya Shalev. Quel che resta della vita




Zeruya Shalev, "Quel che resta della vita" (Feltrinelli, pagg. 384, euro 17)

Il nuovo romanzo della più importante scrittrice israeliana vivente, Zeruya Shalev (1959- ).

Per Hemda Horowitz è tempo di bilanci. Cos'è stato tutto? Qual era la cosa giusta da fare? Come sarà il resto della vita? Da un letto di ospedale, circondata dai due figli a cui ha dato un amore diseguale, la donna ripercorre i ricordi della propria esistenza, ma è il rapporto dell'anziana madre con Dina e Avner il vero cuore del romanzo: se con la figlia ha un legame faticoso e conflittuale, per il figlio prova una sorta di adorazione. Avner è un avvocato che combatte per i diritti delle minoranze, un uomo angosciato, frustrato sul lavoro, tormentato dalla propria inettitudine sentimentale. Dina cerca di essere una madre opposta a quella che ha avuto. Sposata con un fotografo schivo e di poche parole, ha messo da parte la carriera per stare accanto alla figlia adolescente Nitzan. Ma quando quest'ultima si allontana, in Dina si spalanca un vuoto che riempie con il desiderio di accogliere un bambino abbandonato, desiderio che incontra la netta contrarietà della famiglia. Zeruya Shalev non ha paura dei grandi temi, la solitudine, l'amore, la paura, la morte, e con "Quel che resta della vita" ha scritto il suo romanzo più maturo, una toccante esplorazione della vecchiaia, dei difficili rapporti tra genitori e figli, tra fratelli, tra partner, e ci lascia un messaggio potente di speranza, sul potere catartico dell'amore e sulla possibilità di lasciarsi dietro i fantasmi del passato e vivere fino in fondo quel che resta della nostra vita.

Ursula Le Guin. La saga di Terramare




Ursula Le Guin, "La saga di Terramare" (Mondadori, pagg. 1504, euro 22)

Per la prima volta raccolti in un unico volume i sei capitoli della saga considerata - insieme al Signore degli Anelli - la pietra miliare del fantasy: Il mago, Le tombe di Atuan, Il signore dei draghi, L'isola del drago, I venti di Terramare, Leggende di Terramare.

Nel mondo incantato di Terramare, fatto di arcipelaghi e di acque sconfinate, un ragazzo si mette in viaggio verso l'isola di Roke e la sua Scuola di maghi, dove apprenderà le parole per sconfiggere creature favolose, guarire i malati, governare gli elementi, piegare gli uomini e la natura al proprio volere. "Sparviere" è il soprannome con cui lo conoscono al villaggio, Ged il nome segreto da rivelare solo agli amici fidati. E di amici Ged ne avrà certo bisogno, per superare indenne il lungo, avventuroso apprendistato che lo condurrà all'estremo limite del mondo, ai margini dell'Oceano Aperto, dove dovrà misurarsi con l'Ombra e con la parte più oscura della propria anima. Solo quando Ged sarà diventato un potente mago, Signore del Draghi, potrà affrontare le forze dell'oscurità che minacciano di sopraffare Terramare e riportare la magia in una terra che ne ha disperato bisogno.

sabato 26 gennaio 2013

Sami Modiano. Per questo ho vissuto





Sami Modiano, "Per questo ho vissuto. La mia vita ad Auschwitz-Birkenau e altri esili" (Rizzoli, pagg. 218, rilegato, euro 18)

"Quel giorno ho perso la mia innocenza. Quella mattina mi ero svegliato come un bambino. La notte mi addormentai come un ebreo." Come tanti sopravvissuti all'Olocausto, per molti anni Sami Modiano (1930-) è rimasto in silenzio. In che modo dare voce al dolore di un'adolescenza bruciata, di una famiglia dissolta, di un'intera comunità spazzata via? A ottantatre anni Modiano si decide però a raccontare la sua storia, e lo fa ora, con questo libro.
Nato nella Rodi degli anni Trenta, un'isola nella quale ebrei, cristiani e musulmani convivono pacificamente da secoli, Sami non conosce la lingua dell'odio e della discriminazione. Ma quando le leggi razziali colpiscono la sua terra, all'improvviso si ritrova bollato come "diverso". E a tredici anni, nell'inferno di Auschwitz-Birkenau, vedrà morire familiari e amici fino a rimanere solo al mondo a lottare per la sopravvivenza. Al miracolo che lo porta fuori dal campo non seguono tempi facili: Sami si ritrova in prima linea con l'esercito sovietico ed è poi costretto a fuggire a piedi attraverso mezza Europa per poi giungere in un'Italia messa in ginocchio dalla guerra. Dopo due anni di lavoretti malsicuri e pessimi alloggi, ma rallegrati dagli amici e dalla scoperta dell'amore, appena diciassettenne Sami sceglie di nuovo di andarsene, questa volta in Congo belga. Qui gli arriderà il successo professionale ma lo attendono nuovi pericoli, allo scoppio della guerra civile.


Bruno Apitz. Nudo tra i lupi




Bruno Apitz, "Nudo tra i lupi" (Longanesi, pagg. 466, euro 18,60)

Nuova edizione di questo libro del 1958, romanzo autobiografico in cui il comunista tedesco Bruno Apitz (1900-1979) racconta la sue esperienza a Buchenwald.

Campo di concentramento di Buchenwald, marzo 1945. Mentre gli americani sono arrivati a Remagen, un nuovo treno di deportati è giunto al lager. Tra essi Zacharias Jankowski, un ebreo polacco che porta con sé furtivamente una valigia. Alcuni detenuti lo aiutano a nasconderla, ma restano esterrefatti quando scoprono che al suo interno si trova un bambino di circa tre anni. Che fare: denunciarne la presenza o proteggerlo? Di certo la presenza del bimbo, l'unico in quel luogo di desolazione, mette a rischio l'organizzazione internazionale di resistenza attiva clandestina nel lager, dove l'obiettivo comune è cercare di sopravvivere tra la disperazione e la speranza, restare uomini nonostante tutto: l'orrore dei forni crematori, le torture, le marce della morte, i delatori, la solitudine, il lento annientamento. Fino all'11 aprile, quando i 21.000 prigionieri superstiti, con le ultime SS ormai in fuga, varcano i cancelli della libertà. 

Lena Muchina. Il Diario di Lena




Lena Muchina, "Il diario di Lena" (Mondadori, pagg. 358, rilegato, euro 16,50)

Un eccezionale documento storico depositato negli archivi di Stato dell'Unione Sovietica, dove è rimasto per oltre settant'anni, fino alla recente scoperta di uno storico dell'università di San Pietroburgo, che ha deciso di renderlo pubblico.
Lena Muchina ha scritto questo diario per un anno, dal 1941 al 1942, durante l'assedio nazista di Leningrado. Sopravvissuta alla guerra, è morta a Mosca nel 1991, a 65 anni, senza esser riuscita a veder realizzato il suo desiderio più grande: quello di diventare scrittrice.

Leningrado, 22 maggio 1941. Il diario di Lena comincia qui, pochi giorni prima dell'invasione dell'Unione Sovietica da parte dell'esercito nazista. Lena Muchina è una ragazza di sedici anni, alle prese con gli esami di fine anno, le uscite con le amiche, i primi innamoramenti. L'estate è alle porte e sembra che nulla possa turbare la sua adolescenza allegra e chiassosa. Poi, improvvisa, l'eco della guerra acquista intensità e comincia a fare da sfondo sempre più cupo alle sue riflessioni spensierate e ancora infantili. L'arrivo delle truppe naziste in terra sovietica obbliga Lena a prendere parte ai programmi di difesa del governo comunista: lavora dapprima alla costruzione di trincee, e poi, quando a settembre ha inizio l'assedio di Leningrado, come infermiera per i feriti di guerra, mentre gli scontri sempre più violenti privano i civili di beni primari come cibo, acqua ed elettricità. Lena lotta per mangiare e ripararsi dai bombardamenti, ma non rinuncia a raccontare la guerra con la voce di chi, a sedici anni, guarda con fiducia al futuro, nonostante la morte della nonna e poi della madre la privino di un sostegno proprio nel momento più difficile.

Cd Massimo Bubola In alto i cuori



"In alto i cuori", il nuovo album di Massimo Bubola (euro 16,90), il grande poeta e cantautore veneto. Uno degli 11 brani (tutti inediti) del disco - "Analogico-digitale" - è scritto a quattro mani con Grillo (anni fa, prima che entrasse in politica) 

http://www.youtube.com/watch?v=7I2hWJfxbDs

Cd Ludovico Einaudi In a Time Lapse



Dopo "Divenire" (Disco d’oro) e "Nightbook", arriva "In a Time Lapse", il nuovo album di Ludovico Einaudi (euro 19,90). 14 brani con una strumentazione che comprende pianoforte, archi, percussioni ed elettronica, per un album che come i precedenti lavori del compositore si sviluppa come una suite con un idea che rimanda alla forma di un romanzo diviso in vari capitoli. Si segnala la presenza del grande violinista Daniel Hope, ospite in quattro brani.

http://www.youtube.com/watch?v=A-IzzSce16w


Dvd I Grandi capolavori Cinematografici BIM




Nasce la Collezione dei Grandi Capolavori Cinematografici BIM,
una collana di 30 grandi classici in dvd a un prezzo da universale economica, in uscita con le release di gennaio, febbraio e marzo. Prezzo di ogni dvd euro 5,90.

I titoli della release di gennaio (tutti già disponibili in libreria:

- Eric Rohmer, Racconto d'autunno
- FrançoisTruffaut, I 400 colpi
- François Ozon, 8 donne e un mistero
- Gus Van Sant, Elephant
- Faith Akin, La sposa turca
- Stephen Frears, Thee Queen la regina
- Marjane Satrapi-Vincent Paronnaud, Persepolis
- Ang Lee, La tigre e il dragone
- Jean Pierre Jeunet, Il favoloso mondo di Amélie
- Michael Haneke, La pianista

giovedì 24 gennaio 2013

La lista di Eichmann




Fabio Amodeo-Mario José Cereghino, "La lista di Eichmann. Il piano nazista per vendere un milione di ebrei agli Alleati" (Feltrinelli, pagg. 208, euro 16)

Il 19 marzo 1944 le truppe naziste invadono l’Ungheria. La guerra va male per la Germania e Hitler teme l’abbandono dell’Asse da parte del governo di Miklós Horthy. A Budapest si installa un dipartimento per la “soluzione del problema giudaico” agli ordini del colonnello delle SS Adolf Eichmann. Nel paese opera da anni un’organizzazione sionista – la Vaada – che offre assistenza agli ebrei dell’Europa centrale e balcanica. Una vasta rete di soccorso diretta dai coniugi Joel e Hansi Brand e da Rudolf Kasztner. In aprile Eichmann propone alla Vaada la “vendita” alle potenze alleate di un milione di ebrei in cambio di merci e denaro. Se l’accordo non andrà in porto, i tedeschi li spediranno nei campi della morte. Tra le alte gerarchie naziste – Heinrich Himmler in testa, il Reichsführer delle SS che ha architettato il piano “Blood for Money” – si sta diffondendo il panico per l’imminente disfatta militare. Le truppe sovietiche e anglo-americane avanzano su tutti i fronti e i capi del Reich germanico pensano già ad assicurarsi una via di fuga in America Latina. Inizia così l’avventura di Brand per tentare di salvare gli israeliti presenti sul territorio ungherese, una drammatica corsa contro il tempo che si svilupperà tra Europa, Turchia e Medio Oriente.
È una storia in gran parte inedita che Fabio Amodeo e Mario José Cereghino raccontano sulla base di un’ampia indagine realizzata negli Archivi nazionali britannici di Kew Gardens, dove sono conservati centinaia di documenti del Foreign Office, del ministero del Tesoro e del Premier’s Office, carte classificate confidential, secret e top secret. Un episodio del secondo conflitto mondiale, dai risvolti imprevedibili per le grandi potenze, che vede in prima linea le SS, il movimento sionista e i governi di Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Sovietica. Tra servizi di intelligence, intrighi politici e finanza internazionale.

Neil Young. Il sogno di un hippie




Neil Young, "Il sogno di un hippie" (Feltrinelli, pagg. 448, euro 20)

Quarant’anni di musica e trentasei album di rock and roll, folk e country, con sfumature di blues, techno e altri stili. Una vita a scrivere canzoni e a fare musica: Neil Young (1945- ) si racconta in questa autobiografia, dai Buffalo Springfield alle collaborazioni con Crosby, Still & Nash, i Crazy Horse e altri gruppi e artisti di eccellenza, ma anche  le  battaglie civili, per la pace, per l’ambiente, per i ragazzi disabili, per quel “sogno” che non ha mai smesso di sognare.

martedì 22 gennaio 2013

Stefano Bollani. Parliamo di musica




"Il teatro e il concerto giocano a svegliarci: quando il pubblico esce dall'effetto anestetizzante della musica in radio e della TV si trova a dover partecipare, a svolgere un ruolo attivo: è per questo motivo che, spesso, le persone percepiscono la musica classica e il jazz come attività impegnative, come qualcosa di pesante: perché devono partecipare, ecco perché.
Perché la musica acquista senso se crea vita dentro di noi, se ci fa reagire. La musica new age, il pop della radio come la telenovela e la fiction giocano a non impegnarti.
La TV e internet ci hanno totalmente assuefatto all'utilizzo della vista che pensiamo di non percepire nulla se non vediamo. Oggi san Tommaso non chiederebbe a Gesù di poter mettere il dito nelle sue piaghe. Si accontenterebbe di vederle. Come dice Daniel Barenboim in un suo libro, quando attraversiamo la strada la prima cosa che facciamo è guardare, non ci viene in mente di porgere l'orecchio e percepire il suono del motorino.
L'idea che per capire la musica si debba per forza possedere un certo bagaglio culturale è una furbata, spesso è una scusa per pigri, o una medaglia acquisita sul campo per chi crede di essere fra quelli che la 'capiscono'. Avere gli strumenti per godere della musica non significa conoscere né l'armonia né l'epoca in cui è stata scritta né il retroterra culturale del compositore, ma riconoscere qualcosa che abbiamo dentro e che risuona"

In libreria: Stefano Bollani, "Parliamo di musica" (Mondadori, pagg. 146, rilegato, euro 17)

G. Vi racconto Gaber




"Avrebbero voluto da Giorgio e da me delle risposte. Proprio da noi che abbiamo vissuto tutta la vita nell'assoluta certezza del dubbio"

In libreria: Sandro Luporini, "G. Vi racconto Gaber" (Mondadori, pagg. 314, rilegato, euro 18)

sabato 19 gennaio 2013

Cd Asaf Avidan Different Pulses




http://www.youtube.com/watch?v=gnhJ4Ceor_M

In libreria: Asaf Avidan, "Different Pulses" (Universal, euro 19,90)

Il cantautore israeliano Asaf Avidan è balzato alla ribalta
internazionale grazie all’incredibile successo del singolo
“Reckoning Song”. La sua voce è stata definita un mix tra Janis Joplin, Robert Plant e Jeff Buckley ed ha suscitato l’entusiasmo dei critici che l’hanno definito “il figlio naturale di Dylan e Joplin”. “Different Pulses” è il nuovo album di Asaf Avidan.



(in libreria da oggi anche: Gianna Nannini, "Inno", Sony, euro 21,90)

venerdì 18 gennaio 2013

La Shoah dei bambini




Bruno Maida, "La Shoah dei bambini. La persecuzione dell'infanzia ebraica in Italia 1938-1945" (Einaudi, pagg. 348, rilegato, euro 29)

La storia della persecuzione antiebraica attuata dal fascismo tra il 1938 e il 1945 ci è ormai ben nota, ma raramente ci si è soffermati a riflettere su cosa abbiano significato quei tragici sette anni per i bambini italiani. Per i bambini "ariani", cresciuti nell'educazione al razzismo e alla guerra, e, soprattutto, per i bambini ebrei, allontanati da scuola, testimoni impotenti della progressiva emarginazione sociale e lavorativa dei genitori, quando non della distruzione e dell'eliminazione fisica della propria famiglia. 
Questo libro di Bruno Maida (ricercatore di Storia contemporanea, Università di Torino) racconta la storia dei bambini ebrei italiani tra il 1938 e il 1945. Nella ricostruzione storica della persecuzione e della deportazione dei bambini vengano analizzate le strategie e i comportamenti della vita quotidiana - dal gioco allo studio, dal rapporto con gli altri famigliari agli oggetti e ai luoghi - che restituiscono un mondo articolato di paure e speranze. Il libro racconta come vissero concretamente quei bambini, e approfondisce l'aspetto psicologico legato al trauma, affrontando anche la questione del recupero e della reintegrazione dei bambini sopravvissuti nel Dopoguerra.

Valerio Magrelli. Geologia di un padre




Valerio Magrelli, "Geologia di un padre" (Einaudi, pagg. 148, rilegato, euro 18)

Negli ultimi dieci anni Valerio Magrelli ha raccolto, su foglietti sparsi, appunti riguardanti il padre. Quando quest'ultimo muore, quei documenti diventano un materiale prezioso, "il bandolo canoro di un'infinita matassa di storie": i viaggi in auto d'estate in giro per l'Italia; le avventure d'amore e morte durante la guerra; i desolati pomeriggi che l'uomo ormai maturo trascorre spingendo il genitore sul girello; il giorno in cui il figlio, armato di forbici, libera l'anziano febbricitante dal bozzolo del maglione; lo stupore di riconoscere, davanti allo specchio, un'espressione del viso che gli restituisce la ferrea legge dei vincoli genetici; gli abbracci, le risse, l'amore per Borromini o i folli scatti di rabbia. Diviso in 83 capitoli (numero che corrisponde agli anni vissuti dal protagonista), il libro scava fra ricordi personali e storia patria, mentre la biografia sfuma nella paleontologia, se non nella geologia... L'enigmaticità di questo iroso anti-eroe, e insieme la sua infinita lontananza, suggeriscono infatti una possibile identificazione con i resti umani di origine preistorica trovati in Ciociaria, a Pofi - suo paese d'origine.

mercoledì 16 gennaio 2013

Giulia Spizzichino. La farfalla impazzita. Dalle Fosse Ardeatine al processo Priebke




Giulia Spizzichino (con Roberto Riccardi), "La farfalla impazzita. Dalle Fosse Ardeatine al processo Priebke" (Giuntina, pagg. 176, euro 12)

La farfalla impazzita: è questa la definizione che un suo caro amico dà di Giulia Spizzichino, ebrea romana segnata dalle deportazioni e dalla strage delle Fosse Ardeatine, che le hanno strappato ben ventisei familiari. Un insetto che sbatte le ali a caso, senza riuscire a trovare un luogo dove posarsi. La sua vita, dopo la retata del 16 ottobre 1943 nel Ghetto, dopo quella prima metà del ’44, interminabile, in cui è costretta a nascondersi e rischia più volte di essere presa dai nazisti, non sarà più la stessa. Impossibile vivere un’adolescenza spensierata: i balli, le amiche, i primi amori. Impossibile coltivare relazioni affettive, e saranno due i matrimoni andati male. Mezzo secolo più tardi, anche i fantasmi di un passato mai dimenticato le torneranno davanti. Sarà chiamata proprio lei, la farfalla impazzita, a partire per l’Argentina. Un viaggio nello spazio e nel tempo per ottenere l’estradizione di Erich Priebke. È il maggio 1994, la sua missione riesce. Ma in fondo alla strada non troverà la pace, bensì una nuova stagione di sofferenza, quella dei processi. Una testimonianza toccante, che nonostante tutto ci consegna un messaggio di speranza e di amore.

Giulia Spizzichino, nata e cresciuta a Roma, sfugge alla grande deportazione del 16 ottobre grazie al padre Cesare, che nella richiesta dell’oro alla Comunità ebraica romana vede i prodromi del peggio e, per salvarli, porta i suoi cari fuori città, in rifugi di fortuna. Il 21 marzo ’44 Giulia rischia l’arresto quando nell’abitazione di fronte vengono catturati i nonni e numerosi zii e cugini, tutti appartenenti al ramo materno, i Di Consiglio. Sette di loro finiranno tre giorni dopo alle Fosse Ardeatine, altri diciannove non torneranno da Auschwitz. Giulia oggi è madre e nonna. Non ha mai smesso di soffrire. Ma nemmeno di sperare.

La sposa di Auschwitz. La storia vera di Millie Werber




Millie Werber-Eve Keller, "La sposa di Auschwitz" (Newton Compton, pagg. 190, rilegato, euro 9,90)

La storia vera di Millie Werber (sopravvissuta ad Auschwitz, stabilitasi nel 1946 a New York, la donna è ancora viva, e risiede attualmente a Long Island)
Millie Werber ha quattordici anni quando i nazisti invadono la Polonia. La sua cittadina, Radom, viene trasformata in un ghetto e la fabbrica locale in un campo di concentramento. L'unico modo per avere salva la vita è lavorare come operaia per i tedeschi. Ma persino nell'orrore di un lager si può trovare l'amore: proprio qui, infatti, la ragazza conosce Heniek, ebreo costretto a collaborare con gli invasori. I due si scambiano le fedi e una promessa d'amore eterno. Il loro matrimonio, però, dura ben poco: Heniek viene tradito da un altro ebreo e fucilato dai nazisti. A Millie non resta che farsi forza e lottare a ogni costo per sopravvivere e per affrontare l'orrore di Auschwitz. Anni dopo, reduce dal lager e dalla terribile marcia della morte, per la Werber arriverà il momento di rifarsi una vita in America accanto a un altro uomo, il secondo marito, Jack. Eppure il ricordo di Heniek - il primo, grande amore - l'accompagnerà per sempre, proprio come l'anello che lui le aveva donato nel ghetto di Radom. La straordinaria vicenda di questa coraggiosa sopravvissuta ci svela cosa significava vivere nella Polonia occupata dai nazisti e come si possa trovare l'amore vero persino nell'inferno dell'Olocausto.

Viroli. Scegliere il principe. I consigli di Machiavelli al cittadino elettore




Maurizio Viroli, "Scegliere il principe. I consigli di Machiavelli al cittadino elettore" (Laterza, pagg. 102, euro 9)

A un mese dalle elezioni, i 18 "consigli di Machiavelli" al cittadino elettore, spiegati dal politologo Maurizio Viroli (Università di Princeton, Università della Svizzera Italiana) in altrettanti capitoli:

1) Prendere il manco tristo per buono (ovvero: I cittadini intelligenti hanno a cuore il bene pubblico e fanno sentire la propria voce)
2) Giudica alle mani, non agli occhi (ovvero: I politici si giudicano guardando i fatti e non le apparenze)
3) Le corti sono piene [di adulatori], perché gli uomini si compiacciono tanto nelle cose lor proprie, e in modo vi s'ingannano, che con difficultà si difendono da questa peste (ovvero: Di tutti i politici, i peggiori sono i servi)
4) Una Repubblica bene ordinata debbe aprire le vie a chi cerca favori per vie pubbliche, e chiuderle a chi li cerca per vie private (ovvero: chi fa favori e promette la luna vuol dominare, anche se sembra buono)
5) Per la povertà non ti era impedita la via a qualunque grado ed a qualunque onore, e come 'e si andava a trovare la virtù in qualunque casa l'abitasse (ovvero: Sostenere uomini ricchi e potenti è da sciocchi)
6) Se mai i Romani non avessero prolungati i magistrati e gli imperii [...] sarebbono ancora più tardi venuti nella servitù (ovvero: Chi è al potere da molti anni è un pericolo per la Repubblica)
7) 'Un principe che può fare ciò ch'ei vuole, è pazzo, un popolo 'che può fare ciò che vuole, non è savio' (ovvero: La vera sicurezza è soltanto nella libertà e nelle leggi)
8) L'ambasciatore deve più di ogni altra cosa 'acquistarsi reputazione' mostrando con il proprio comportamento di essere 'uomo da bene', generoso, integro, 'non avaro e doppio' (ovvero: I cittadini che hanno pubblici incarichi devono assolverli con disciplina e onore)
9) Amare la pace e saper fare la guerra (ovvero: Un popolo deve essere in grado di difendere la propria libertà)
10) Andate ad morire con cotesti danari, poiché voi non avete voluto vivere sanza epsi (ovvero: Non pagare le tasse è comportamento da folli, oltre che da disonesti)
11) "E' meglio fare e poi pentirsi che non fare e poi pentirsi (ovvero: La saggezza del vivere consiste nella giusta armonia di gravità e leggerezza)
12) Studia, fa bene, impara: se tu ti aiuterai, ciascuno ti aiuterà (ovvero: L'educazione della famiglia è essenziale per la formazione del buon cittadino)
13) Come gli buoni costumi, per mantenersi, hanno bisogno delle leggi; così le leggi, per osservarsi, hanno bisogno de' buoni costumi (ovvero: Un popolo corrotto non può vivere libero)
14) E' necessario imparare a poter essere non buono (ovvero: Il politico può allontanarsi dalle virtù, ma soltanto in circostanze eccezionali)
15) La cagione della trista e della buona fortuna degli uomini è riscontrare il modo del procedere suo con i tempi (ovvero: Chi non capisce i tempi e gli uomini è destinato a perdere)
16) Era questo ordine buono, quando i cittadini erano buoni...ma diventati i cittadini cattivi, diventò tale ordine pessimo (ovvero: Solo politici saggi e onesti possono toccare la Costituzione)
17) Amo la mia patria più dell'anima (ovvero: Il buon politico pone il bene comune al di sopra di tutto)
18) "Non si deve adunque lasciar passare questa occasione, acciocché la Italia vegga dopo tanto tempo apparire un suo redentore (ovvero: La vera priorità dell'Italia è la rinascita civile)

Isaac B. Singer . La giovenca malata di nostalgia e altri racconti




Isaac Bashevis Singer, "La giovenca malata di nostalgia e altri racconti" (Corbaccio, pagg. 416, euro 19,90)

Issac B. Singer (1904-1991), ebreo polacco poi naturalizzato statunitense, unico scrittore di lingua yiddish a vincere il Nobel per la Letteratura (nel 1978), autore del celebre "La famiglia Moskat" (disponibile in libreria: Longanesi rilegato euro 24, Tea brossura euro 10).

Questa nuova raccolta di racconti comprende 26 racconti di Singer usciti tra il 1957 e il 1981, scritti in jiddish e poi tradotti in inglese sotto la sua supervisione.
"I racconti di Singer danno vita a una rappresentazione caleidoscopica, vivace e visionaria dell’ebraismo in tutte le sue molteplici sfaccettature. Dai racconti soprannaturali, agli spaccati di vita della Varsavia prebellica, alle storie delle comunità ebraiche americane di New York, Miami, California, Singer dipinge personaggi di volta in volta religiosi, candidi, sensuali, patetici, ricchi di umanità nella sua accezione più bestiale e più nobile al tempo stesso"

Roddy Doyle. Pazzo weekend




Roddy Doyle, "Pazzo weekend" (Guanda, pagg. 96, euro 10)

Prima edizione italiana (l'originale è uscito nel 2006) per questo romanzo breve dello scrittore irlandese Roddy Doyle (1958- )

Dave, Pat e Ben sono amici d’infanzia. Condividono le stesse passioni: la birra, le donne e il calcio. Infatti, pur essendo tutti e tre di Dublino, sono tifosissimi del Liverpool e il loro sogno è andare al mitico stadio di Anfield. Ovvio che, sull’onda dell’entusiasmo per la vittoria della Champions League, la proposta di Dave di un pazzo weekend a Liverpool per seguire la squadra e magari spassarsela in qualche pub venga accolta e subito messa in pratica dal gruppo. Il piano sembra perfetto: i tre entrano in un pub in attesa del match, Dave e Pat incontrano un paio di belle ragazze e, tra chiacchiere e risate, il tempo trascorre veloce. La partita sta per cominciare... ma dov’è finito Ben?
Roddy Doyle racconta, con la sua voce inconfondibile, una rocambolesca e irresistibile storia di amicizia con un irriverente finale a sorpresa.  

Truman Capote. Musica per camaleonti




Truman Capote, "Musica per camaleonti" (Garzanti, pagg. 266, rilegato, euro 18,80)

Ristampa di questo testo del 1980 del grande scrittore americano Truman Capote (1924-1984)

Truman Capote è uno dei maggiori scrittori americani del Novecento e al tempo stesso un insuperabile maestro del reportage. Nella sua opera il confine tra la letteratura e il giornalismo è spesso sfumato, indefinibile: "Musica per camaleonti", pubblicato per la prima volta nel 1980, riesce a essere insieme grande letteratura e grande giornalismo. Al centro del libro è "Bare intagliate a mano", un thriller con tutti i crismi che racconta un fatto vero e terribile: un delitto sadico perpetrato con l'aiuto di serpenti drogati con anfetamine. 
Un altro pezzo forte di "Musica per camaleonti" sono gli incontri con personaggi che vanno da Marilyn Monroe a un membro della Banda Manson, passando per due gemelle siamesi che raccontano le loro esperienze sessuali. Condotte con crudele e tenera complicità, queste conversazioni sono sedimentate in interviste-ritratto di terrificante efficacia. 
Cangiante e mutevole come un camaleonte, Capote entra in sintonia con i suoi interlocutori, spingendoli a disegnarsi in autoritratti involontari dallo stile vivido e raffinatamente mimetico.
Raccontando pezzi di vita quotidiana e pettegolezzi, sregolatezze e bizzarrie, passando con naturalezza dallo snervante chiacchiericcio del jet-set ai riti della provincia più dimenticata e profonda, Truman Capote riesce a mettere a nudo tutta l'innocenza e la violenza dell'anima americana.

Vázquez Montalbán. La bella di Buenos Aires




Manuel Vázquez Montalbán, "La bella di Buenos Aires" (Feltrinelli, pagg. 160, euro 10)

Romanzo inedito dello scrittore e giallista spagnolo Vázquez Montalbán (1939-2003), noto al pubblico soprattutto come creatore del celebre detective-gastronomo Pepe Carvalho.

Una bellissima ragazza bonaerense (cioè di Buenos Aires), destinata a diventare l'Emmanuelle argentina, fugge in Spagna inseguita dai militari. Anni dopo, il cadavere di una barbona assassinata viene ritrovato a Barcellona. Carvalho, insieme al fidato Biscuter, dovrà chiarire inquietanti misteri che coinvolgono il giudice Garzón, l'ispettore-semiologo Lifante, tutta una serie di emarginati e un nucleo di alleanze segrete tra diversi stati. La Barcellona crepuscolare del Barrio Chino sta ormai diventando la città del design mentre, un po' dappertutto, nuovi cadaveri spuntano come funghi velenosi. E, sempre presente, il tango.
A dieci anni dalla sua scomparsa, torna Manuel Vázquez Montalbán con un romanzo inedito della serie Carvalho, quasi un prologo al Quintetto di Buenos Aires. Ritroviamo qui personaggi, stile e temi ricorrenti nell'opera di Manuel Vázquez Montalbán, come la buona cucina, la figura di Pepe antieroe sexy, o il Biscuter consigliere-intellettuale-modernizzatore.

Diego De Silva. Mancarsi




Diego De Silva, "Mancarsi" (Einaudi, pagg. 100, euro 10)

Pregevole racconto dello scrittore napoletano Diego De Silva (1964- ), noto al pubblico soprattutto per la figura dell'avvocato-'filosofo' Vincenzo Malinconico (protagonista dei tre romanzi: "Non avevo capito niente", "Sono contrario alle emozioni", "Mia suocera beve").

"Mancarsi" racconta due storie parallele destinate (forse) ad incontrarsi: la storia di Irene, che si è da poco separata dal marito; la storia di Nicola, da poco vedovo. L'uno e l'altra sono in cerca del grande amore, e frequentano lo stesso bistrot, ma a orari diversi.

"A volte è una sequenza, altre un'immagine, un fotogramma qualsiasi, un movimento spezzato, una smorfia (debolezza, forse vergogna), un gesto piccolissimo che non possiamo raccontare a nessuno (e non perché non vogliamo ma perché non sapremmo neanche come cominciare, e se pure ne fossimo capaci preferiremmo non farlo). Magari in quei lampi della memoria la persona con cui abbiamo scelto di passare la nostra vita non era nemmeno così bella come sappiamo può essere; eppure è lì che ne conserviamo l'essenza, perché è stato allora che l'abbiamo vista così inaspettatamente smascherata a se stessa; è in quell'istante che tutto è avvenuto. Forse lei non lo sa neanche, intanto recita la parte che crede sia quella che ci ha attratto, e noi teniamo il segreto per tutto il tempo in cui restiamo insieme, l'amiamo di nascosto in un certo senso, perché poi nessuno è in grado di spiegare di cosa è fatto l'amore che prova; (...) e quando ce lo domandiamo - Ma tu perché mi ami? - e stiamo a sentire la risposta, rimaniamo per forza un po' delusi, quasi vorremmo replicare - Dai che puoi fare di meglio, dimmi chi sono - perché non è di semplici complimenti, per quanto sinceri, che in quel momento andiamo alla ricerca, ma di qualcosa di più intimamente effimero che ci descriva nell'immaginazione dell'altro"

martedì 15 gennaio 2013

La forza delle cose. Ugo Stille e Elizabeth Bogert




Alexander Stille, "La forza delle cose. Un matrimonio di guerra e pace tra Europa e America" (Garzanti, pagg. 472, euro 24)

La storia di Ugo Stille (1919-1995) e della moglie Elizabeth Bogert raccontata dal figlio Alexander

Ugo Stille è uno dei personaggi più geniali e misteriosi dell'Italia della seconda metà del Novecento. Figlio di ebrei esuli dalla Russia comunista e approdati in Italia, giovanissimo antifascista conosce i protagonisti della Resistenza ed è amico di Giaime Pintor. Riesce rocambolescamente a rifugiarsi negli Stati Uniti e risale la penisola con l'esercito americano, occupandosi di stampa e propaganda. Quando torna negli Stati Uniti diventa il corrispondente del "Corriere della Sera": e in questa veste, sarà il canale di comunicazione privilegiato tra Washington e il nostro paese. Coronerà la sua carriera come direttore del "Corriere della Sera" dal 1987 al 1992. Un uomo dalle tante vite e dai molti misteri, che non a caso scelse di farsi conoscere con uno pseudonimo anziché con il suo vero nome, Mikhail Kamenetzki. Altrettanto interessante, anche nelle sue ombre, la sua vita privata, a cominciare dall'amore per Elizabeth, figlia di una ricca famiglia americana: donna bellissima e affascinante, studiosa di arte e frequentatrice appassionata del nuovo Bauhaus. Elizabeth e Ugo si conoscono a una festa in onore di Truman Capote a New York: lei ci arriva con il marito, ma alla fine della serata se ne va via con Ugo verso un matrimonio in cui non mancheranno difficoltà e ombre.
Il libro di Alexander Stille è un libro di memorie familiari in cui si intrecciano ricordi privati e grandi eventi storici: l'Olocausto e la diaspora, la seconda guerra mondiale e la guerra fredda, e diverse grandi personalità e celebrità, da Dustin Hoffman a Saul Steinberg, da Henry Kissinger a Arshile Gorky.

Le illusioni della scienza




Rupert Sheldrake, "Le illusioni della scienza. 10 dogmi della scienza moderna posti sotto esame" (Apogeo, pagg. 358, euro 20)

I 10 "dogmi" della scienza moderna esaminati dal biologo inglese Rupert Sheldrake (1942- ) in altrettanti capitoli:

1) Il meccanicismo nella natura
2) La conservazione della quantità totale di materia ed energia
3) La costanza delle leggi di natura
4) L'incoscienza della materia
5) Il carattere non teleologico della natura (assenza di scopi, di obiettivi, di finalità nella natura)
6) Il carattere materiale (strutture genetiche, DNA) di tutta l'eredità biologica
7) Il carattere materiale dei ricordi (i ricordi sono immagazzinati come tracce materiali nel cervello e si cancellano totalmente al momento della morte)
8) La riduzione della mente all'attività cerebrale
9) L'illusorietà di fenomeni psichici come la telepatia
10) La riduzione della medicina a medicina meccanicista

giovedì 10 gennaio 2013

Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute




Dopo due anni di attesa esce finalmente in dvd "Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute", lo spettacolo teatrale di Marco Paolini trasmesso nel gennaio 2011 su La7 (cofanetto dvd di 160 minuti + libro di pagg. 160, Einaudi, euro 25)

Il termine "ausmerzen" significa eliminare, buttare, sradicare, e lo spettacolo teatrale di Marco Paolini racconta il cosiddetto programma "Aktion T4", il programma nazista di eutanasia a fini eugenetici che portò tra il 1938 e il 1941 all'uccisione di quasi 100.000 disabili e malati.

"T4 non è una tragedia classica, ma una raccolta di storie tragiche che si possono comprendere soltanto fornendo una chiave della logica che l'ha ispirata e l'ha guidata. Le vittime sono quasi tutte anonime, i carnefici sembrano solo aguzzini e sadici, ma dietro quella mostruosità c'è una normalità colpevole, ed è solo rendendola familiare e umana che si può comprendere e riconoscerne i segni anche fuori dalla storia, nel presente"

Adriana Zarri. Quasi una preghiera




"Per tutti quelli che vorrebbero pregarti e non sanno; e per quelli che saprebbero pregarti e non vogliono, in loro favore e al loro posto, io ti prego, Signore"

Adriana Zarri, "Quasi una preghiera" (Einaudi, pagg. 198, rilegato, euro 18,50)

Prosegue presso Einaudi la pubblicazione degli scritti della grande teologa e eremita Adriana Zarri (1919-2010). Partita a febbraio 2011 con "L'eremo non è un guscio di lumaca", poi con "Teologia del quotidiano" (maggio 2012), l'operazione einaudiana di riscoperta di questa figura di primo piano della cultura italiana del '900 prosegue ora (gennaio 2013) con la pubblicazione di "Quasi una preghiera", raccolta di meditazioni che seguono il ritmo stagionale articolandosi in quattro parti: inverno, primavera, estate, autunno.

"Un calendario dall'eremo. Un almanacco pieno di odori, di alveari ricchi di miele, di rane che tonfano nelle acque dei torrenti, di feste per la vendemmia e di celebrazioni liturgiche.
Quasi preghiere da ricordare la sera, da meditare al mattino, da tenere accanto per vivere ogni giorno la vita. Pagine tenaci dove ripararsi dalle ansie quotidiane e far sentire forte e chiara la propria voce e il proprio impegno"

L'oceano di plastica




Charles Moore-Cassandra Phillips, "L'oceano di plastica. La lotta per salvare il mare dai rifiuti della nostra civiltà" (Feltrinelli, pagg. 352, euro 20)

Il volume racconta la scoperta, da parte del capitano di marina Charles Moore, di una enorme massa galleggiante di rifiuti in pieno Oceano Pacifico. Moore vi incappò con il suo catamarano nel 1997 e da quel momento non ha più smesso di denunciarne l'esistenza agli enti preposti alla salvaguardia dell'ambiente e alle accademie scientifiche. Per farlo però è dovuto ritornare più volte in loco per raccogliere quante più evidenze scientifiche possibili perché la sua denuncia fosse presa seriamente. Questa specie di discarica fluttuante, chiamata Great Pacific Garbage Patch, ha l'estensione del Canada. È composta di rifiuti plastici, alcuni integri, altri ridotti a "zuppa" per l'azione dei raggi UV e dei processi chimici. Insomma, una distesa infinita di plastica, ormai sbriciolata in molecole sintetiche, intorno a cui nuotano e vivono milioni di pesci e animali marini di ogni genere, il cui nutrimento inevitabilmente si compone anche di quegli elementi tossici. Gli effetti sull'ecosistema e sulla catena alimentare sono devastanti.

Oriana Fallaci. Conferenze anni '70-'80




Oriana Fallaci, "Il mio cuore è più stanco della mia voce" (Rizzoli, pagg. 210, rilegato, euro 15)

Sei testi inediti di Oriana Fallaci: "Chiedete l'impossibile" (conferenza tenuta il 26 aprile 1976 all'Amherst College, Massachussets); "Scuola di politica" (conferenza all'Università di Harvard, 23 settembre 1982); "Ha fegato, questa gente" (conferenza all'Annenberg Center for Health Sciences, istituto di formazione dell'Eisenhower Medical Center di Rancho Mirage, California, 2 gennaio 1983); "Poesie della Resistenza" (conferenza al Columbia College di Chicago, 29 aprile 1983); "Un donna scomoda" (testo scritto in occasione del viaggio in Argentina del luglio 1983); "Il sogno della libertà" (conferenza tenuta il 19 settembre 1983 all'Unterberg  Poetry Center, spazio dedicato alla poesia all'interno del centro culturale 92nd Street Y di New York)


Negli anni Settanta Oriana Fallaci è un mito. Prima il Vietnam, poi Città del Messico e infine la storia d'amore con Alekos Panagulis, eroe della Resistenza greca, simbolo dell'opposizione a qualunque regime liberticida. Dopo la morte di lui e la pubblicazione di "Un uomo", Oriana riesce a creare un incantamento globale: vorrebbero essere come lei i tanti giovani e meno giovani attratti dalla personalità dei suoi reportage di guerra e dal suo coraggio. E vorrebbero essere come lei molte donne, per le quali la scrittrice rappresenta la realizzazione di un sogno. In quegli anni la Fallaci accetta i sempre più frequenti inviti a incontrare i suoi lettori stranieri, nelle città e nelle università del mondo. Questo libro raccoglie alcune delle sue conferenze di maggior rilievo, pagine rimaste finora inedite che rivelano il suo rapporto con la scrittura, la sua passione per la politica e per l'impegno civile, la sua "ossessione per la libertà".

All'indietro sui tacchi a spillo




"Io non sono mai riuscita a capire esattamente che cosa sia il femminismo: so soltanto che mi danno della femminista ogni volta che esprimo sentimenti tali da distinguermi sia da uno zerbino, sia da una prostituta" (Rebecca West)

Tania Kindersley-Sarah Vine, "All'indietro sui tacchi a spillo. L'impossibile arte di essere donne" (Einaudi, pagg. 388, euro 19)

Come ha detto qualcuno, Ginger Rogers faceva tutto quel che faceva Fred Astaire. Solo, all'indietro e sui tacchi a spillo.
Questo libro è dedicato a tutte le donne che cercano di dare un senso alle contraddizioni in cui vivono quotidianamente, dal femminismo alle creme per il viso, questioni economiche, uomini, figli, amore, cibo, lavoro, salute, politica, shopping, famiglia, dolore, età, bellezza, sesso, ...

"Questo libro è l'equivalente letterario delle quotidiane conversazioni al femminile. Può darsi che ci sia qualche volo di fantasia in piú, qualche momento in piú di pensiero astratto; partiremo piú spesso per la tangente (...). Lo spirito, però, è esattamente lo stesso di quando si rimettono insieme i pezzi di un'amica che si è presa una mazzata esistenziale: ci si identifica l'una nell'altra, ci si racconta una barzelletta o due, le si fa presente che a chiunque può capitare di andare un po' fuori di testa, e nessuna legge può impedirlo"



martedì 8 gennaio 2013

Avanti! Un giornale, un'epoca




Ugo Intini, "Avanti! Un giornale, un'epoca. 1896-1993" (Edizioni Ponte Sisto, pagg. 762, rilegato, euro 30)

L'Avanti! è nato nel 1896 e ha chiuso nel 1993. Raccontare la sua storia significa raccontare la storia del partito socialista e del XX secolo. L'Avanti è stato testimone della storia ma l'ha anche fatta attraverso i suoi giornalisti e direttori: da Bissolati a Mussolini, Gramsci, Nenni, Pertini e Craxi. A Tal punto l'Avanti! ha fatto la storia d'Italia che da una sua costola sono nati sia il fascismo che il comunismo (con Mussolini e Gramsci, usciti dal giornale socialista per fondare subito dopo Il Popolo d'Italia e Ordine Nuovo quotidiano). E attraverso l'Avanti! non scorre soltanto la storia della politica ma anche quella del costume e della cultura, perché dalle sue pagine sono passati grandi protagonisti della letteratura e dell'arte, da De Amicis a Soldati, da Boccioni al creatore di ET Rambaldi.

Platone Repubblica (Mondadori Biblioteca dell'Utopia)




Platone, "Repubblica" (Mondadori, Collana Biblioteca dell'Utopia, a cura di Bruno Centrone, pagg. 700, euro 16)

La collana "Biblioteca dell'Utopia" di Mondadori nasce nel 1994 come "Silvio Berlusconi Editore". Il primo titolo è l' "Elogio della follia" di Erasmo  da Rotterdam con prefazione dello stesso Silvio Berlusconi, che nel medesimo anno firma anche le prefazioni all' "Utopia" di Thomas More e al "Principe" di Machiavelli (qui Giovanni Raboni commenta severamente l'operazione sul Corriere della Sera:  http://archiviostorico.corriere.it/1994/febbraio/20/Berlusconi_Principe_spot_co_0_94022011745.shtml  )

Vi ricorderete in effetti (io me lo ricordo) la presenza di questi e di altri volumi nelle librerie con la dicitura in copertina "Silvio Berlusconi Editore". Se non vado errato a partire dal 2005, la dicitura "Silvio Berlusconi Editore" scompare e lascia il posto a un semplice "Collana Biblioteca dell'Utopia" di Arnoldo Mondadori Editore.
La collana pubblica circa un titolo all'anno (siamo a 22). Ultima uscita (adesso, dicembre 2012) questa nuova edizione della "Repubblica" di Platone a cura di Bruno Centrone (professore di Storia della Filosofia Antica, Università di Pisa), con nuova traduzione, ampia introduzione e ampio apparato di note. Prossimo titolo (in preparazione): Tommaso Campanella, "Economica"

venerdì 4 gennaio 2013

Librerie

http://www.ilpost.it/2013/01/03/le-20-librerie-piu-belle-del-mondo/

Le mie preferite (dopo Libreria Torriani):

- Libreria Lello e Irmão (Oporto, Portogallo)
- El Ateneo Gran Splendid (Buenos Aires, Argentina)
- Bart’s Books (Ojai, California)
- Barter Books (Alnwick, Regno Unito)