Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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mercoledì 24 aprile 2013

Jack London. Vita, opere e avventura




Daniel Dyer, "Jack London. Vita, opere e avventura" (Mattioli 1885, immagini, pagg. 176)

Autore di alcune tra le storie più avvincenti della letteratura americana (Zanna Bianca, Martin Eden, Il richiamo della foresta, ...), Jack London (1876-1916) ebbe una vita avventurosa quanto quella di un personaggio di uno dei suoi romanzi. Nacque a San Francisco, in California, il 12 gennaio 1876 in una famiglia di operai. Abbandonata la scuola a undici anni, fece di tutto per guadagnarsi da vivere: il pirata di ostriche, il marinaio, il cacciatore di foche, l'operaio. A diciannove anni riprese gli studi. Difensore dei diritti della classe lavoratrice, tenne discorsi infiammati. Abbandonato il college, deciso a diventare scrittore, venne coinvolto in una delle avventure più entusiasmanti del diciannovesimo secolo: la corsa all'oro del Klondike. Autodidatta, a soli ventinove anni era già uno degli autori più popolari del mondo. Negli anni successivi fu reporter di guerra in Corea e Messico, tentò di fare il giro del mondo e organizzò una comunità auto-sufficiente nel suo immenso ranch californiano. E ovviamente scrisse libri e racconti che lettori di tutte le età continuano a leggere e a studiare ancora oggi. In questa biografia emerge la figura di Jack London e l'epoca tumultuosa in cui visse. Corredata da molte foto, ecco l'avventura di una vita affascinante, i cui dettagli si rivelano memorabili come le storie scritte e raccontate dallo stesso protagonista. In appendice il testo "Cos'è la vita per me" di Jack London, nella traduzione di Davide Sapienza, tratto dalla raccolta "Rivoluzione".


"Si è scritto talvolta che la migliore storia di Jack London è stata la sua biografia. In poco meno di 41 anni, accumulò un tale bagaglio di avventure e di successi da bastare per parecchie vite.  A 17 anni s'imbarcò per il Mar del Giappone per una battuta di caccia alla foca. A 18 era un vagabondo che viaggiava in treno senza pagare il biglietto e percorreva la nazione in lungo e in largo. Tornato a casa, in California, s'immerse nello studio come autodidatta. A 19 anni si iscrisse alla scuola superiore come matricola. Voleva scrivere, ma ogni cosa che scriveva veniva respinta dagli editori. Nell'estate del 1897 - quando Jack stava per archiviare i suoi sogni - si sparse la notizia di un favoloso ritrovamento di oro nello Yukon canadese, negli affluenti di un fiume poco conosciuto, chiamato Klondike. Con l'aiuto di suo cognato, si diresse verso nord alla ricerca dell'oro. E lo trovò. Non nelle miniere, ma grazie all'esperienza che accumulò durante l'anno trascorso nello Yukon. Quando tornò a casa, era l'estate del 1898, traboccava di idee da raccontare. Ancora una volta cercò di affermarsi come scrittore, e ancora una volta ebbe scarso successo. Poi, pian piano, i suoi scritti cominciarono a vendersi. Nel giro di cinque anni, Jack divenne uno scrittore di successo, i suoi lavori comparivano sulle migliori riviste e sui giornali di grande diffusione. Nell'arco di dieci anni divenne lo scrittore più popolare del mondo, e anche uno dei più pagati. Prima di morire, nel 1916, la sua opera gli aveva procurato tutti gli agi possibili, dagli yachts a un ranch di 1400 acri in una bella valle californiana"


http://www.ilgiornale.it/news/cultura/jack-london-romanzo-talento-vagabondo-razzista-e-socialista-909480.html


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