Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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mercoledì 22 maggio 2013

Colombe Schneck. Le madri salvate




Colombe Schneck, "Le madri salvate" (Einaudi, rilegato, pagg. 132)

Hélène, la madre di Colombe Schneck (giornalista e scrittrice francese, 1966-), parlò di Salomé una volta sola. Colombe era incinta e lei aveva un desiderio da realizzare: che la sua prima nipote si chiamasse così, Salomé. Lei aveva risposto solo «Perché no?», ma aveva capito subito che c’entrava la guerra, la Lituania, il ghetto di Kaunas, la Shoah.
Poi era nato un maschio, e quella domanda era stata dimenticata; Hélène era morta, Colombe era rimasta incinta di nuovo. Di una femmina, questa volta. «Perché non la chiami Salomé?», le aveva suggerito per caso un’amica. «Perché no?», si era risposta di nuovo, ed è così che comincia questa storia.  
Da quando la sua piccola Salomé, appena nata, trascorre la prima notte a casa, Colombe capisce che averle dato quel nome significa una cosa sola: è ora di fare i conti con il passato della sua famiglia, con il fantasma dell’altra Salomé, la zia morta bambina, e di cui «non è rimasto niente». La storia della sua scomparsa, e quella della sopravvivenza di Raya e Maša, sorelle della nonna Ginda, «appartengono alla sfera del segreto e del miracolo, che bisognava proteggere a ogni costo». 


Mary, la bisnonna dell'autrice, aveva quattro figli: Ginda, Raya, Masa e Nahum. La famiglia era originaria di un piccolo borgo lituano, Panevezys. Quando Mary e tre dei suoi figli vengono deportati nel ghetto di Kaunas, Ginda, la nonna di Colombe Scneck, si salva perché negli anni Venti aveva deciso di emigrare in Francia. Il fratello e le sorelle di Ginda sopravvivono alla selezione e alla deportazione mentre Mary, i cognati e i loro figli muoiono. Raya e Masa dopo la guerra si risposeranno con altri sopravvissuti all'Olocausto, che avevano a propria volta perso le mogli e i figli. E altri bambini nasceranno. La domanda che nessuno osa porsi è questa: com'è possibile che Salomé, la figlia di sette anni di Raya, e Kalman, il bambino di soli tre anni figlio di Masa, siano morti e le loro madri no? Quando è noto che nelle file per la selezione le madri con figli piccoli venivano automaticamente giudicate inadatte al lavoro e quindi mandate a destra, verso le camere a gas?

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