Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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mercoledì 22 maggio 2013

Pietre, piume e insetti. L'arte di raccontare la natura




A.A.V.V., "Pietre, piume e insetti. L'arte di raccontare la natura" (Einaudi, rilegato, pagg. 412)

Osservare la natura è un'arte? Forse sí. Di certo richiede tempo, e molta dedizione. Occorre una guida esperta che ci permetta di distinguere alberi, rocce e animali, ma soprattutto che ci racconti le loro storie: dalla caccia a insetti rari che sembrano gemme volanti all'incontro inatteso con un geco sul muro di casa, dalle spese e imprese folli degli appassionati di farfalle alle tragicomiche disavventure dei piú grandi naturalisti. Vladimir Nabokov scrive: «Ho scoperto in natura i piaceri non utilitaristici che cercavo nell'arte. Erano entrambe una forma di magia, entrambe un gioco intricato di sortilegio e illusione». E la scoperta della natura come gioco è proprio uno dei fili che legano i testi di quest'antologia. L'esplorazione temeraria e trasgressiva sperimentata da bambino - catturare pericolosissimi ranci felloni, dissezionare la carcassa di una tartaruga di mare in veranda - contribuisce alla costruzione di una geografia interiore fatta di sentieri, luoghi preferiti e segreti: degli erbosi o boscosi «paesi delle meraviglie». E quando la scoperta della natura è fatta cosí precocemente, essa può arrivare a connotarsi come un vero e proprio innamoramento. Piero Calamandrei narra che i suoi erbari, frutto di emozionanti raccolte adolescenziali, sono conservati in fondo a un armadio insieme alle lettere d'amore, quelle che non si aprono piú. Con una sostanziale differenza: se gli amori giovanili e i baci rubati non torneranno, la natura ha la capacità forse unica di restituire per tutta la vita lo sguardo curioso e incantato della prima volta.

Matteo Sturani ha raccolto alcune tra le piú belle pagine della letteratura mondiale in cui scienza e poesia parlano la stessa lingua. Un originale percorso che è anche un apprendistato, dove a fare da guida sono scrittori come Calvino, Hemingway, Jünger, poeti come Sbarbaro, esploratori come Macfarlane e naturalisti come Durrell e Wilson.

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