Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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mercoledì 17 luglio 2013

Rockefeller. Una dinastia americana



"Ci sono persone che sognano il successo e altre che restano sveglie per ottenerlo" (John Davison Rockefeller)
"Il segreto del successo è quello di non possedere nulla, ma controllare tutto" (Nelson Rockefeller)
"Due furono gli uomini di suprema importanza nella creazione del mondo moderno: Rockefeller e Bismarck. L'uno nell'economia, l'altro nella politica, confutarono il sogno liberale della felicità universalmente raggiunta mediante la libera competitività dei singoli, sostituendovi il monopolio e lo stato amministrato" (Bertand Russel)

Torna in libreria a luglio 2013 (l'originale è del 1976, in Italia fu edito nel 1983 da Rusconi, edizione da anni fuori catalogo): Peter Collier-David Horowitz, "Rockefeller. Una dinastia americana" (Odoya, immagini, pagg. 656)

Questa è l'incredibile storia di una dinastia americana. È la storia del padre che costruì la fortuna della famiglia. È la storia del figlio che riuscì a "ripulirne" il nome, macchiato da alcune azioni disinvolte del padre. È la storia dei nipoti che manipolarono nome e fortuna per i propri scopi. Ed è la storia dei pronipoti, che forse non avrebbero voluto ricevere in eredità né il nome né il denaro. Le vicende delle quattro generazioni Rockefeller sono un'autentica saga capace di superare l'inventiva di un autore di romanzi popolari. Eppure, per oltre un secolo, la storia dei Rockefeller è stata strettamente legata alla storia degli Stati Uniti: il potere della famiglia si accresceva mentre l'America si affermava come potenza internazionale. Le idee, i convincimenti morali, le nevrosi, i capricci dei Rockefeller, la loro sete di denaro o la loro generosità hanno influito non solo sul loro Paese, ma su gran parte del mondo, e ancor oggi, in qualsiasi parte del pianeta, se qualcuno è più o meno ricco, se ha problemi economici o no, lo deve, almeno in parte, a una decisione presa decenni prima nel grattacielo Rockefeller di New York. Collier e Horowitz, per scrivere quest'opera di riferimento, hanno avuto accesso agli archivi della famiglia e consultato documenti tenuti segreti per oltre mezzo secolo. Gli autori hanno anche parlato con i Rockefeller dell'ultima generazione.

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