Libreria Torriani di Luigi Torriani (foto di Nicola Vicini)

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mercoledì 18 settembre 2013

Gérald de Nerval. La regina di Saba



Gérard de Nerval, "La regina di Saba" (Adelphi, pagg. 204)

Da Adamo, statua di fango, Eva ebbe Abele, amato da Geova; da Eblis, il Satana arabo (nella Bibbia, il Serpente), ebbe Caino, che per Geova fu sin dall’ini­zio una spina nel fianco. Le due discendenze – i Figli del Fango e quelli del Fuoco – popolarono la Terra. Ai primi toccarono la ricchezza, il potere politico, una saggezza languida e pomposa; ai Figli del Fuoco, l’abilità tecnica, il sentimento vivo dell’arte e della grandezza, l’oscura ferita di una colpa e il risentimento per le ingiustizie patite, la fatica, la solitudine, la miseria.

Il mito delle due razze è lo sfondo su cui Gérard de Nerval (1808-1855) collocò questo romanzo del 1853 che leggiamo ora in prima traduzione italiana.

Frammenti di leggende bibliche, coraniche e massoniche danno vita a un mito radicalmente nuovo. Da un lato c’è un di­scen­dente di Adamo, Solimano Ben-Daud (Salomone figlio di David), l’homme moyen sensuel incoronato, che vorrebbe la gloria di poeta e l’immortalità; dal­l’altro, nato dalla stirpe di Eblis, il suo capomastro Adoniram, che sogna di emulare gli splendori dell’epoca prima del Diluvio – quando i Figli del Fuoco avevano costruito la metropoli di Enochia e la Grande Piramide – e, guidato da Tubal-Kain, figlio di Caino, scende nel Regno sotterraneo, dove vede la tomba di Adamo, la pietra di smeraldo che occupa il cuore della terra, le immense serre infuocate dove gli gnomi coltivano i metalli. Entrambi amano la regina di Saba, vero cuore del racconto, padrona di un anello magico cui obbediscono gli spiriti dell’aria – e incarnazione luminosa della capacità femminile di trasformare in ragione, poesia e grazia gli enigmi più tenebrosi.

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