giovedì 24 novembre 2011

B. S. Johnson


Finora mai tradotto in italiano e ancora pressoché sconosciuto nel nostro Paese, Bryan Stanley Johnson è considerato uno degli autori britannici più singolari del '900. Critico letterario e scrittore sperimentale, nel 1969 pubblica "The Unfortunates", un book in a box, in pratica una scatola che contiene 27 sezioni di libro non rilegate, 27 capitoli sciolti lasciati all'arbitrio del lettore. Nel senso che tranne la prima e l'ultima sezione, le altre sono concepite per essere lette in ordine casuale o eventualmente nell'ordine costruito e preferito dal lettore. Punto di partenza: nelle Midlands un cronista sportivo arriva in treno per seguire la partita che si terrà nello stadio locale e viene assalito da un corto circuito di ricordi quando realizza di trovarsi nella città del suo più caro amico, morto giovanissimo di cancro. Ogni angolo di strada lo riporta a frammenti di ricordi, di pensieri e di emozioni che si mischiano al presente e che possono essere disposti cronologicamente ad libitum e riuniti in possibili romanzi e in possibili storie unitarie create a scelta dal lettore.
Dimenticato dopo il suicidio dell'autore nel 1973 e diventato da tempo un oggetto di collezionismo, il libro viene riscoperto qualche anno fa dallo scrittore inglese Jonathan Coe (l'autore di "La casa del sonno"), che pubblica nel 2004 un'ampia biografia di B. S. Johnson.
Escono ora contemporaneamente in traduzione italiana la biografia scritta da Coe e il romanzo-non romanzo di Johnson. Jonathan Coe, "Come un furioso elefante. La vita di B. S. Johnson in 160 frammenti" (Feltrinelli, pagg. 527, euro 28). B. S. Johnson, "In balìa di una sorte avversa" (Rizzoli, scatola contenente le 27 sezioni non rilegate, euro 22).

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