venerdì 16 marzo 2012

Corso di filosofia in sei ore e un quarto

Witold Gombrowicz, "Corso di filosofia in sei ore e un quarto" (Bompiani, pagg. 160, introduzione di Francesco Cataluccio, euro 12).
Torna nelle librerie, in edizione economica, questo testo dello scrittore polacco Witold Gombrowicz (1904-1969). Una personale rivisitazione di tutte le grandi correnti e di tutti i grandi autori del pensiero moderno e contemporaneo: Kant, Hegel, Schopenauer, Kierkegaard, Nietzsche, l'Esistenzialismo, Sartre, Heidegger, Marx e il marxismo.

"Non è una leggenda. Sembra proprio che la passione per la filosofia e il corso di filosofia in sei ore e un quarto abbiano salvato Witold Gombrowicz dal suicidio. Nel 1969 a Vence-en-Provence, devastato da una malattia ai polmoni che lo tormentava fin dall'adolescenza, lo scrittore polacco chiedeva con insistenza agli amici Konstanty A. Jeleriski e Dominique De Roux di procurargli una pistola o del veleno. Queste lezioni furono tenute nei mesi di aprile e maggio 1969 alla moglie Rita Labrousse e allo stesso Dominique De Roux, che aveva conferma dalla moglie dello scrittore che soltanto la filosofia in quel momento di decadenza fisica aveva il potere di mobilitare il suo spirito."

"Il 'Corso di filosofia in sei ore e un quarto' (1969) è una personalissima rivisitazione dello scrittore polacco Witold Gombrowicz delle varie correnti del pensiero moderno e contemporaneo. Il suo obiettivo è ricostruire una sorta di 'genealogia dell'esistenzialismo', perché, alla fine dei suoi giorni, era giunto alla conclusione che la filosofia servisse a poco (o meglio: non servisse alla vita) e aveva accentuato la propria avversione verso il pensiero astratto: "L'eccesso di rispetto per la verità scientifica ha offuscato la nostra propria verità - e abbiamo dimenticato, mossi dal desiderio troppo ardente di capire la realtà, di non essere destinati a capire, bensì e soltanto a esprimere la realtà. (...) Noi non ci realizziamo nella sfera dei concetti, bensì in quella delle persone. Siamo e dobbiamo rimanere persone, la nostra parte consiste nel far risuonare la viva parola umana nel mondo che si fa sempre più astratto."

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