mercoledì 9 maggio 2012

Modigliani. L'uomo e il mito



Meryl Secrest, "Modigliani. L'uomo e il mito" (Mondadori, pagg. 444, rilegato, immagini, euro 22).


Ampia biografia del grande pittore e scultore Amedeo Modigliani (1884-1920): l'infanzia e l'ambiente familiare d'origine, una famiglia di ebrei romani economicamente decaduta ma colta e raffinata, gli anni di tirocinio a Livorno e Venezia, le suggestioni artistiche e le maggiori fonti di ispirazione (da Botticelli a Van Gogh, da Cézanne e Brancusi alle sculture primitive dell'Africa e dell'Oceania). Soprattutto l'evento che ha segnato per sempre la sua esistenza: la tubercolosi contratta da adolescente e che più volte l'ha portato vicino alla morte. Una malattia considerata all'epoca un'onta sociale e per la quale non esistevano cure efficaci, una malattia che fu il segreto che Modigliani custodì gelosamente e che condizionò ogni suo comportamento, la sua arte e la sua visione del mondo, intrise di fatalismo e idealismo. In realtà l'abuso di alcol e laudano, sostiene la Secrest, non è tanto legato al suo temperamento o a un atteggiamento anticonformista quanto al tentativo disperato di lenire e mascherare i sintomi del morbo. Intorno a Modigliani lo scenario della Parigi dei primi del Novecento, dove l'artista si trasferì poco più che ventenne e rimase fino alla morte, una città di straordinario fermento e dinamismo, in cui confluirono artisti di ogni paese per rivoluzionare l'idea di arte. Fino alla morte di Modigliani, a soli 35 anni


"Gravava una sorta di maledizione su questo nobilissimo giovane. Era bello. L'alcol e la sfortuna gli hanno imposto un tributo altissimo" (Jean Cocteau)


"Bello e dissoluto, grande bevitore e implacabile tombeur de femmes, impetuoso e a tratti violento: sono alcuni dei cliché a cui si associa in genere la figura di Amedeo Modigliani, uno dei protagonisti più anomali e geniali dell'arte italiana e mondiale. Una fama che ha dato adito a una vera e propria mitologia, alimentata da una generosa produzione di libri e film ispirati alla sua vita, spesso storicamente inattendibili"

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