mercoledì 13 giugno 2012

Adriana Zarri. Teologia del quotidiano



"E' dai limiti dell'ordinario, dai piccoli gesti dell'esistenza, che si raggiunge l'illimitato, l'Uno"


Adriana Zarri, "Teologia del quotidiano" (Einaudi, pagg. 104, euro 10).
Nel 2011, a pochi mesi dalla morte della teologa Adriana Zarri (1919-2010), è iniziata presso Einaudi la pubblicazione dei suoi scritti, che per larga parte sono purtroppo da tempo esauriti e non più ristampati. Dopo "Un eremo non è un guscio di lumaca", uscito l'anno scorso, esce ora "Teologia del quotidiano" , che raccoglie cinque brevi testi teologici dell'autrice, da tempo assolutamente introvabili: "L'impura teologia del topo", "Il problema della fede", "Il Dio critico", "Non uccidere: teologia e società", "Oltre i limiti del corpo", "Poesia e mistica".


"Quante volte invochiamo l'unità teologica, l'unità disciplinare, l'unità pastorale e intendiamo l'uniformità, l'indistinzione (le persone di Dio sono invece distinte), la fusione-confusione! Temere il pluralismo significa negare la dimensione trinitaria dell'essere: questo sigillo impresso su ogni cosa, questa imago Trinitatis di cui tutti i teologi hanno parlato, dandole numerose e spesso fantasiose collocazioni. Una di queste collocazioni, una di queste immagini - forse la più profonda - non è forse la pluralità dell'unità? Se Dio è necessariamente trino ciò significa che l'essere, nella sua radice più profonda, è trino. Averne paura, negarlo, confonderlo con l'uniforme e il monolitico è misconoscere il sigillo di Dio"

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