mercoledì 18 luglio 2012

Esploratori italiani




Silvino Gonzato, "Esploratori italiani" (Neri Pozza, pagg. 272, immagini, euro 16,50)



Il ritratto di sei grandi esploratori italiani dell'Ottocento, sei spiriti liberi e ribelli con alle spalle vite disgraziate fatte di delusioni, di fallimenti e spesso di galera, che miravano al riscatto personale attraverso imprese disperate in terre e mari completamente ignoti, senza il sostegno di nessun governo, di nessuna società geografica o istituzione.



Giacomo Bove, che dopo aver partecipato come unico italiano alla spedizione artica del «Passaggio a Nord-Est», cerca nei viaggi in Sudamerica e in Africa un impossibile rimedio alle pene della propria anima inquieta.
Giovanni Battista Cerruti, capitano di mare mancato, dopo aver tentato la fortuna inscatolando ananas a Batavia, grazie alla propria affabilità nel trattare con una tribù di avvelenatori ne diviene re.
Augusto Franzoj, scapestrato bohémien amante delle risse e dei duelli, affronta l’altopiano etiopico da solo per andare a recuperare le ossa dell’esploratore Chiarini ucciso dalla barbara e dissoluta regina di Ghera.
Il frate Guglielmo Massaja, mandato allo sbaraglio dai suoi superiori tra i Galla dell’Abissinia, dopo il fallimento della missione diventa mago guaritore e consigliere personale di Menelik.
Giovanni Miani, figlio di una serva e del conte veneziano Bragadin, dopo aver dilapidato la sua cospicua eredità in prostitute e nella stampa di una colossale enciclopedia universale della musica, ridotto sul lastrico parte per l’Africa alla scoperta delle sorgenti del Nilo.
Pietro Savorgnan di Brazzà, nobile friulano che è costretto a farsi francese per poter coronare il sogno di diventare esploratore e, con le sostanze della famiglia, fonda la colonia del Congo-Brazzaville.

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