sabato 11 agosto 2012

Isabella e Giorgio Marincola




Wu Ming 2 - Antar Mohamed, "Timira. Romanzo meticcio" (Einaudi, pagg. 534, euro 20)
Carlo Costa - Lorenzo Teodonio, "Razza partigiana. Storia di Giorgio Marincola (1923-1945)"

Già tempo fa avevo segnalato il libro "Timira. Romanzo meticcio" (http://libreriatorriani.blogspot.it/2012/05/timira-romanzo-meticcio.html). Riprendo ora il discorso dopo averne ultimato la lettura (molto soddisfacente), e suggerisco di abbinarlo alla lettura di "Razza partigiana", il libro che racconta la storia di Giorgio, il fratello di Isabella-Timira (Isabella Marincola è il nome sul passaporto italiano, Timira Hassan su quello somalo).


La storia (vera) comincia nella Somalia degli anni '20. Il fascista Giuseppe Marincola, ufficiale di fanteria impegnato a Mogadiscio, intrattiene una relazione con una donna somala, Ashkiro Hassan. Nascono una figlia e un figlio. Sono Giorgio e Isabella-Timira, che Giuseppe Marincola riconosce come figli. I due diventano cittadini italiani, e si trasferiscono a Roma con il padre, la matrigna, il fratellastro e la sorellastra (Giorgio in Italia era già sposato con figli).
Isabella, dopo anni di sofferenze a contatto con una donna che la prende continuamente a cinghiate e che vede in lei soltanto il frutto del tradimento del marito, diventa modella e posa nuda per i migliori artisti della Capitale. Entra nel mondo dello spettacolo, fa teatro e cinema (recita anche, per esempio, in "Riso amaro" accanto a Silvana Mangano). Dopo due matrimoni falliti, torna in Etiopia, dove sposa un uomo musulmano già sposato da cui ha un figlio (Antar Mohamed, il coautore del libro "Timira"). Con la guerra civile e la fine del regime di Siad Barre (1991), Timira torna in Italia. E' senza casa e senza un soldo, ma tra mille peripezie riuscirà a cavarsela anche questa volta. Muore nel 2010, all'età di 85 anni. "Timira. Romanzo meticcio" è la storia della sua vita.


"Razza partigiana" racconta la storia di Giorgio Marincola, il fratello di Timira. E' il primo e unico partigiano italiano di pelle nera, medaglia d'oro al valor militare. Entra in un gruppo di partigiani legati al Partito d'Azione nell'autunno del 1943. Nel gennaio del 1945 viene arrestato e trasferito nel lager di Bolzano. Quando viene liberato il lager (30 aprile 1945), gli viene proposto di rifugiarsi in Svizzera. Lui rifiuta e va a combattere in Val di Fiemme, dove viene ucciso (a Stramentizzo) il 4 maggio insieme ad altri 20 italiani (ultima strage nazista in Italia).

Nessun commento:

Posta un commento