giovedì 27 settembre 2012

Sarajevo la cosmopolita




"La città di Sarajevo ha avuto il paradossale destino di essere insieme un simbolo della violenza politica lungo l’intero ventesimo secolo (dall’attentato di Gavrilo Princip nel 1914 all’assedio degli anni novanta) e un modello europeo di cosmopolitismo e pacifica convivenza tra identità religiose, etniche e culturali diverse, grazie alla coscienza civica dei suoi abitanti. (...) Che la cultura distintamente pluralista di Sarajevo sia sopravvissuta alle devastazioni della Prima guerra mondiale è degno di nota; che quella stessa cultura non solo si sia preservata ma addirittura abbia prosperato a dispetto della guerra e dei genocidi del secondo conflitto mondiale è straordinario "

Emily Greble, "Sarajevo la cosmopolita. Musulmani, ebrei e cristiani nell'Europa di Hitler" (Feltrinelli, pagg. 368, euro 25)
Saggio storico sulla Sarajevo degli anni '40 (la Sarajevo conquistata da Hitler e incorporata nello Stato satellite della Croazia, sotto il regime degli ustascia) e sui rapporti, all'interno della città, tra le diverse comunità religiose (musulmana, cattolica, serbo-ortodossa, ebraica) e tra le diverse cittadinanze (bosniaci, serbi, croati, ebrei sefarditi e askenaziti, rom).

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