giovedì 18 ottobre 2012

Pessoa: Il libro del genio e della follia




"Il genio è la peggiore maledizione con cui Dio può benedire un uomo. Deve essere sopportata con il minimo possibile di gemiti e lamenti, e con la maggiore coscienza possibile della propria divina tristezza. (...) Il genio si distingue dal folle per il fatto che quest'ultimo perde del tutto il contatto con l'ambiente. Il folle e il genio sono entrambi dei disadattati, ma mentre il folle è totalmente disadattato, il genio lo è soltanto rispetto all'ambiente contiguo"

Fernando Pessoa, "Il libro del genio e della follia" (Mondadori, pagg. 442, euro 22)

Pochissime sono le opere che Pessoa ha pubblicato in vita. La maggior parte degli scritti sono stati trovati dopo la morte in un baule, una specie di arca prodigiosa dalla quale sono stati estratti, con criteri estremamente incerti, soggettivi, e spesso vertiginosamente arbitrari, i testi che il mondo intero ammira. Quelli qui presentati da una delle più importanti lusitaniste italiane, Giulia Lanciani, sono una scelta molto cospicua tratta dalla raccolta di oltre seicento testi, in gran parte del tutto inediti, pubblicati in Portogallo nel 2006 dal filologo colombiano Jerónimo Pizarro, sapientissimo lettore delle carte pessoane. Il tema di questi scritti è "genio e follia", un tema sul quale Pessoa si è esercitato, per non dire accanito, per tutta la vita, ma con particolare intensità tra il 1907 e il 1914. Lo stesso Pessoa dichiara in una lettera all'amico Casais Monteiro - lettera che è in realtà una sorta di spietata autoanalisi - l'intrinseco legame tra la propria follia (un 'profondo tratto d'isteria') e l'origine delle sue (geniali) opere letterarie. Attraverso la conoscenza della letteratura psichiatrica del suo tempo, di Lombroso in particolare, il discorso psichiatrico di Pessoa si alimenta in questo nuovo libro di altri discorsi - storici, culturali, estetici, filosofici e letterari - per elaborare una interpretazione della genialità artistica come patologia, disadattamento e degenerazione, in un rapporto di stretta parentela, anche se non mancano sottili e significative differenze, con le manifestazioni della follia.



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