venerdì 16 novembre 2012

Aldo Busi: El especialista de Barcelona




"L'amore si fa o si sente, l'amore non si dice, non si reclama e non si commenta l'amore fatto, l'amore ha gli occhi per parlare e le mani per recargli doni. Se gli occhi sfuggono e le mani arrivano vuote, è detto tutto. Due che non hanno niente da dirsi parlano del loro amore reciproco, che intanto sta volando altrove. Parlare d'amore significa parlare d'altro"

Dopo una lunga e travagliata gestazione (Busi parla addirittura di 68 romanzi diversi scritti e poi cestinati prima di arrivare alla stesura definitiva), e dopo una complessa vicenda editoriale (prima la rottura del contratto con Mondadori, poi il contratto con Giunti firmato, ma poi strappato con restituzione dell'anticipo già percepito) esce per Dalai (in 60.000 copie) il nuovo romanzo di Aldo Busi: "El especialista de Barcelona" (pagg. 386, rilegato, euro 19)

Come si fa a dimenticare a comando? Com'è possibile perdere per strada la memoria di una storia, se prima non si ha la pazienza di recuperarla passando al setaccio tutto quanto l’ha riempita suo malgrado, diciamo da venticinque anni a questa parte?
È quello che si accinge a fare lo Scrittore, seduto su una sedia di ferro all'inizio della Rambla, con una loquace foglia di platano a fargli da spalla e proprio nessuna voglia di scrivere e di vivere come gli altri. Contraltare di questa sua volontà di oblio programmatico e globale è la figura cicciuta e tracagnotta dell’especialista de Barcelona, un docente universitario “che di sé non ha mai saputo niente di essenziale, a parte di essere basso di cavallo e di farsene un cruccio mortale”. Alle spalle e attorno all’especialista, una caleidoscopica orda di parenti che rimescolano i propri sessi e li sovrappongono, una consorteria di avidi, esaltati e feroci come conigli stipati dentro una comune gabbia di pregiudizi, rancori, omertà, tic di finta trasgressione e segreti di Pulcinella. Esseri affamati di soldi, di consenso e di familismo costi quel che costi, innocenti e vili, risoluti a durare in eterno e interessati a non smuovere nulla, nemmeno il tempo, se non per farlo retrocedere e rispecchiarsi in un’infinita gioventù.
Per lo Scrittore affezionarsi all’especialista e tenere il conto dei ribaltoni della sua sagrada familia è un tutt’uno, un po’ perché simpatizzare con i mostri è l’unico modo per non farsene sbranare, un po’ perché “per fare chiaro bisogna prima fare un po’ di caldo”. Ha inizio così una lotta all’ultima confidenza taciuta, estorta e profferta tra un uomo esemplare che ha il solo cruccio di non poter condividere la propria integrità con nessuno e diversi esemplari di un’umanità all’ultimo grido antica come Eva, reazionaria come il generale Franco e raccapricciante come un’acquaforte di Goya.
Ma la sfida più grande Aldo Busi la lancia a se stesso scrivendo, in una lingua di incontrollabile, folleggiante splendore, un romanzo tanto inaspettato quanto necessario. El especialista de Barcelona è il libro definitivo sull’improrogabile repulisti dell’Occidente, il ritratto bulinato di una civiltà ossessionata dal falso problema del fare bella figura e da quello vero della sopravvivenza, in un’altalena di epica allegria tra ripristino della legge della giungla e sfoggio di cineserie da qui all’aldilà.


Qui la recensione di Stefano Bartezzaghi su "la Repubblica":http://www.altriabusi.it/2012/11/12/ritorno-al-romanzo-stefano-bartezzaghi-recensisce-el-especialista-de-barcelona/

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