sabato 26 gennaio 2013

Lena Muchina. Il Diario di Lena




Lena Muchina, "Il diario di Lena" (Mondadori, pagg. 358, rilegato, euro 16,50)

Un eccezionale documento storico depositato negli archivi di Stato dell'Unione Sovietica, dove è rimasto per oltre settant'anni, fino alla recente scoperta di uno storico dell'università di San Pietroburgo, che ha deciso di renderlo pubblico.
Lena Muchina ha scritto questo diario per un anno, dal 1941 al 1942, durante l'assedio nazista di Leningrado. Sopravvissuta alla guerra, è morta a Mosca nel 1991, a 65 anni, senza esser riuscita a veder realizzato il suo desiderio più grande: quello di diventare scrittrice.

Leningrado, 22 maggio 1941. Il diario di Lena comincia qui, pochi giorni prima dell'invasione dell'Unione Sovietica da parte dell'esercito nazista. Lena Muchina è una ragazza di sedici anni, alle prese con gli esami di fine anno, le uscite con le amiche, i primi innamoramenti. L'estate è alle porte e sembra che nulla possa turbare la sua adolescenza allegra e chiassosa. Poi, improvvisa, l'eco della guerra acquista intensità e comincia a fare da sfondo sempre più cupo alle sue riflessioni spensierate e ancora infantili. L'arrivo delle truppe naziste in terra sovietica obbliga Lena a prendere parte ai programmi di difesa del governo comunista: lavora dapprima alla costruzione di trincee, e poi, quando a settembre ha inizio l'assedio di Leningrado, come infermiera per i feriti di guerra, mentre gli scontri sempre più violenti privano i civili di beni primari come cibo, acqua ed elettricità. Lena lotta per mangiare e ripararsi dai bombardamenti, ma non rinuncia a raccontare la guerra con la voce di chi, a sedici anni, guarda con fiducia al futuro, nonostante la morte della nonna e poi della madre la privino di un sostegno proprio nel momento più difficile.

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