giovedì 10 gennaio 2013

L'oceano di plastica




Charles Moore-Cassandra Phillips, "L'oceano di plastica. La lotta per salvare il mare dai rifiuti della nostra civiltà" (Feltrinelli, pagg. 352, euro 20)

Il volume racconta la scoperta, da parte del capitano di marina Charles Moore, di una enorme massa galleggiante di rifiuti in pieno Oceano Pacifico. Moore vi incappò con il suo catamarano nel 1997 e da quel momento non ha più smesso di denunciarne l'esistenza agli enti preposti alla salvaguardia dell'ambiente e alle accademie scientifiche. Per farlo però è dovuto ritornare più volte in loco per raccogliere quante più evidenze scientifiche possibili perché la sua denuncia fosse presa seriamente. Questa specie di discarica fluttuante, chiamata Great Pacific Garbage Patch, ha l'estensione del Canada. È composta di rifiuti plastici, alcuni integri, altri ridotti a "zuppa" per l'azione dei raggi UV e dei processi chimici. Insomma, una distesa infinita di plastica, ormai sbriciolata in molecole sintetiche, intorno a cui nuotano e vivono milioni di pesci e animali marini di ogni genere, il cui nutrimento inevitabilmente si compone anche di quegli elementi tossici. Gli effetti sull'ecosistema e sulla catena alimentare sono devastanti.

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