mercoledì 20 febbraio 2013

Ceserani-Mainardi. L'uomo, i libri e altri animali




Remo Ceserani-Danilo Mainardi, "L'uomo, i libri e altri animali. Dialogo tra un etologo e un letterato" (il Mulino, pagg. 240, euro 16)

L'etologo Danilo Mainardi e il critico letterario Remo Ceserani, entrambi classe 1933, da ragazzi furono compagni di scuola. Si ritrovano ora per divagare in libertà sui rispettivi interessi, per trovarvi analogie e differenze ma anche uno stesso sentire. Ne nasce un dialogo che tocca temi assai diversi, tutti però ricondotti al comune denominatore del confronto fra mondo animale, mondo dell'uomo e universo letterario. Vi si parla di metamorfosi e travestimenti (da Ovidio agli occhi sulle ali delle farfalle); di delfini che si chiamano per nome e dell'origine del linguaggio umano; dei baci delle scimmie, dei colombi e di mille personaggi romanzeschi; dei sogni di cani e gatti, ma anche di quelli di Calvino e Jack London; di tanti altri comportamenti che accomunano l'uomo agli altri animali e che trovano riflesso nella letteratura di ogni tempo.

"Una belva non può mai essere crudele come un uomo, così raffinatamente, così artisticamente crudele. La tigre addenta, sbrana, e non sa fare altro. Non le verrebbe mai in testa di inchiodare gli uomini per gli orecchi e di tenerceli tutta la notte, anche se lo potesse fare"
(F. Dostoevskij)

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