mercoledì 27 febbraio 2013

L'uomo più strano del mondo. Vita di Paul Dirac




"Nei periodi in cui la forza di carattere era frequente, lo era sempre anche l'eccentricità; e la sua presenza in una società è generalmente stata proporzionale a quella del genio, del vigore intellettuale, e del coraggio morale. Il fatto che oggi così pochi osano essere eccentrici indica quanto siamo in pericolo"
(John Stuart Mill)

Graham Farmelo, "L'uomo più strano del mondo. Vita segreta di Paul Dirac, il genio dei quanti" (Raffello Cortina, pagg. 704, euro 43)

Paul Dirac (1902-1984), detto “il taciturno”, era una figura dalle mille contraddizioni: impacciato nella conversazione e mirabile nell’esposizione scientifica, timido con le donne e insieme capace di lasciarsi attrarre dal fascino femminile, rigoroso con colleghi e studenti e intanto appassionato di Topolino, freddo “come un ghiacciolo”, ma anche pronto a battersi fino all’ultimo in difesa dei propri amici. Questo era “il fisico più bizzarro del mondo”, colui che ha ricostruito l’intero edificio della meccanica quantistica, ha “inventato” l’antimateria prima di qualsiasi conferma sperimentale, ha ripensato insieme la fisica del molto grande e del molto piccolo aprendo nuovi orizzonti nella comprensione dell’Universo. E tutto ciò, come lui stesso amava ripetere, “lasciandomi prendere per mano dalla matematica”.

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