martedì 5 febbraio 2013

Viktor Nekrasov. Nelle trincee di Stalingrado




Viktor Nekrasov, "Nelle trincee di Stalingrado" (Castelvecchi, pagg. 320, euro 19,50)

Torna nelle librerie (l'ultima edizione era Mondadori, 1974) questo libro del 1946 dello scrittore russo Viktor Nekrasov (1911-1987), considerato una delle più importanti opere novecentesche di letteratura di guerra.

Il 2 febbraio 1943, con la resa della VI armata del maresciallo Friedrich Paulus termina la battaglia di Stalingrado. Viktor Nekrasov, come molti civili, combatté in prima persona nelle trincee e pochi anni dopo pubblicò questo romanzo, narrato in prima persona dal luogotenente Kerencev, che in tempo di pace era un giovane ingegnere. Il racconto ripercorre quei momenti tragici, dall’annuncio dell’arrivo dei tedeschi ai combattimenti durissimi all’ultimo sangue, che metteranno alla prova la natura umana dei vari personaggi, fino agli esiti finali in cui la resistenza del popolo russo obbligherà alla resa il nemico cambiando così le sorti di tutta l’Europa.

"Mi ricordo di un soldato ucciso. Giaceva sulla schiena con le braccia aperte e sulle sue labbra era rimasto attaccato un mozzicone. Un piccolo mozzicone che fumava ancora. E questo era più spaventoso di tutto quello che avevo visto prima e che vidi poi in guerra. Più spaventoso delle città distrutte, dei vetri squarciati, delle braccia e delle gambe troncate. Le braccia aperte e un mozzicone tra le labbra. Un momento fa c'era ancora la vita, i pensieri, i desideri. Ora c'è la morte"

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