mercoledì 13 marzo 2013

Alain Badiou. La Repubblica di Platone




Alain Badiou, "La Repubblica di Platone" (Ponte alle Grazie, pagg. 432)

Né traduzione o parodia, né commento o rilettura filologica, La Repubblica di Platone "di" Badiou si accinge a diventare l’opera filosofica più singolare del XXI secolo.
I personaggi sono Socrate e i suoi allievi, ma tra questi spunta una donna, Amantea, sorella di Platone. I problemi sono quelli della giustizia e della costituzione politica, ed ecco allora che si parla di corruzione dilagante e sovranità del denaro. Resta la tensione socratica con Omero ed Eraclito, ma la poesia viene riscattata da Mallarmé e il molteplice da Deleuze. I concetti, le domande, i nodi problematici sono posti da Platone, e Alain Badiou li declina nella nostra condizione contemporanea, in un testo che ricolloca l’opinione nel contesto delle società mediatiche, il mito della caverna nell’odierna schiavitù dell’effimero, Dio nell’alterità, la filosofia in un gesto di combattimento. Nella società giusta qui ridisegnata, dove a governare sono di nuovo i filosofi, e dove tutti nessuno escluso saranno filosofi, a dischiudersi non è solo la possibilità di una "vera politica" ma una via di accesso all’assoluto.

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