venerdì 15 marzo 2013

Kerbaker. Lo scaffale infinito




"Fondare biblioteche, diceva Marguerite Yourcenar, è ancora un po’ come costruire granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito. Da sempre, ogni biblioteca è un baluardo alla decadenza, un simbolo concreto con cui opporsi alla volgarità del presente"

Andrea Kerbaker, "Lo scaffale infinito. Storie di uomini pazzi per i libri" (Ponte alle Grazie, pagg. 264)

"Lo scaffale infinito" dello scrittore e bibliofilo Andrea kerbaker (1960- ) è un racconto che si snoda su un arco di oltre sei secoli, tra collezionisti, volumi e biblioteche di tutto il mondo, dall’umanesimo toscano al mondo globalizzato del terzo millennio, attraverso l’Europa rinascimentale e la Russia degli zar, gli Stati Uniti dell’esplosiva crescita economica di fine Ottocento e la sciagurata parentesi nazista.
Incontriamo figure immense della storia letteraria, come Francesco Petrarca, con la sua straordinaria collezione di manoscritti e l’amore smisurato per Virgilio; personaggi più oscuri ma non meno importanti, come Hernando Colón, figlio illegittimo di Cristoforo Colombo, e Monaldo Leopardi, padre non amato di Giacomo; potenti cardinali come Federigo Borromeo e Mazarino, industriali dalle ricchezze favolose e attori squattrinati, come i primi stampatori di Shakespeare, inconsapevoli dell’eredità che avrebbero lasciato al mondo. A chiudere il cerchio un nume tutelare dell’amore per i libri, Umberto Eco.

Nessun commento:

Posta un commento