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mercoledì 22 maggio 2013
Alejandro Zambra Modi di tornare a casa / Antonio Skarmeta I giorni dell'arcobaleno
CILE:
- Alejandro Zambra, "Modi di tornare a casa" (Mondadori, pagg. 156)
- Antonio Skarmeta, "I giorni dell'arcobaleno" (Einaudi, rilegato, pagg. 182)
ALEJANDRO ZAMBRA (scrittore cileno, classe 1975, già autore di "Bonsai", Neri Pozza)
ANTONIO SKARMETA (scrittore cileno, classe 1940, già autore de "Il postino di Neruda", Einaudi, il libro da cui è tratto il film con Troisi)
A. ZAMBRA, MODI DI TORNARE A CASA
È il 1985: dopo il violento terremoto che ha colpito il Cile, un bambino di nove anni incontra Claudia, una dodicenne che come lui si ritrova improvvisamente a vivere nelle tende allestite per strada, e che si rivelerà una presenza costante nella sua vita. Un giorno la ragazzina lo segue e gli chiede di spiare per lei lo zio, che vive nel quartiere. Inizia così tra i due una strana amicizia, interrotta bruscamente quando la famiglia di Claudia si trasferisce. Vent'anni dopo, il bambino è diventato uno scrittore, torna nei luoghi dell'infanzia e decide di indagare, nel romanzo che sta scrivendo, il rapporto genitori- figli, partendo dalla conflittualità con suo padre, che si è sempre rifiutato di condannare la dittatura di Augusto Pinochet. Un ritorno a casa che non significa soltanto "uccidere il padre", ma capire realmente gli accadimenti di quegli anni.
A. SKARMETA, I GIORNI DELL'ARCOBALENO
Capita che una mattina nella tua classe entrano due tizi e portano via il professore di filosofia. E se sei nel Cile di Pinochet questo vuol dire solo una cosa: che il professore rischia di diventare un desaparecido. È il pericolo che si corre quando si riempie la testa dei ragazzi con le minacciose idee di rivoluzionari come Socrate o Platone, quando si fa leggere l'Etica di Aristotele, quando si insegna che «il bene è il bene. La giustizia è la giustizia». Ma il professor Santos è anche il padre di Nico, che, seduto in un banco di quella classe, assiste impotente all'arresto (al rapimento) del genitore.
Il padre della sua fidanzata è incastrato in una situazione solo leggermente migliore. Adrián Bettini è il piú bravo pubblicitario del paese... o, meglio, lo era prima che il regime lo costringesse a una specie di sofferto esilio.
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