martedì 2 luglio 2013

Claude Quétel. Muri



Claude Quétel, "Muri" (Bollati Boringhieri, pagg. 264)

- MURI DI UN TEMPO:
MURI DI FRONTIERA (la Grande Muraglia cinese, il limes romano, altri muri di frontiera); MURI DI PROSCRIZIONE (appropriarsi significa escludere, il muro della peste, il ghetto); MURI PARTICOLARI (il Muro del pianto, il simultaneum, fiscalità: il muro dei fermiers généraux, martirio: il muro dei Federati)

- IL 'MURO' O L'APOGEO DEL MURO POLITICO: la cortina di ferro, il muro di Berlino

- I MURI HANNO UN FUTURO:
FRONTIERE CONFLITTUALI (il muro delle due Coree, la "linea verde" di Cipro, il muro di sabbia del Sahara occidentale, i muri dell'India, i muri del Medio Oriente, nell'area del Caucaso); MURI CONTRO IL TERRORISMO (il muro di Israele in Cisgiordania, un muro egiziano di fronte a Gaza, Baghdad); MURI CONTRO L'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA (il "muro di Bush", le barriere di Ceuta e Melilla, Grecia, Botswana, Hong Kong); MURI DI SEGREGAZIONE (le peacelines di Belfast, il muro anticrimine di Padova, i muri volontari delle gated communities); MURI DI PROCLAMA (Muri manifesto, Muri commemorativi)

Quando non sono quelli delle case, i muri sono quasi sempre "strumenti politici". L'esempio più noto è quello che incarnò la guerra fredda: il Muro di Berlino. Ma nella storia del mondo le barriere politiche esistono fin dai tempi più antichi, ed è abbastanza eloquente che non siano mai state tanto numerose come ai giorni nostri. Muri imperiali come la Grande Muraglia cinese o il Vallo di Adriano, muri di separazione come quello tra Israele e i Territori e la Striscia di Gaza, muri dei ghetti e di segregazione - quelli all'interno dei quali vivono i cittadini bianchi del Sudafrica, le peacelines di Belfast o il recente e criticatissimo muro "anticrimine" di via Anelli, a Padova -, muri "di contenimento" come quello che corre lungo il confine del Texas e del Messico, muri di difesa come la Linea Maginot o il Vallo Atlantico, muri commemorativi, e tantissimi altri. Una lunghissima serie di muri corre e s'interseca senza quasi soluzione di continuità lungo tutta la storia umana, e il libro di Claude Quétel ne ripercorre le origini e talvolta la fine - come dimenticare la notte berlinese del 9 novembre 1989 e le picconate di gioia che iniziarono a scalfire il Muro? -, ne ricostruisce minuziosamente le vicende, ne rileva puntualmente le conseguenze e talora le ferite dolorose, i danni insanabili, restituendoci con il suo sguardo una originale storia dell'umanità, consapevole che in attesa di un radioso avvenir senza barriere i muri hanno ancora, purtroppo, un brillante futuro.

Nessun commento:

Posta un commento