giovedì 8 agosto 2013

Rasputin. Il monaco nero



Andrej Alekseevic Amal'rik, "Rasputin. Il monaco nero e la corte dell'ultimo zar" (Res Gestae, pagg. 268)

[la più importante biografia di Rasputin, un testo del 1980, edito in Italia da Einaudi nel 1984, da anni fuori catalogo, torna ora nelle librerie]

Nessun personaggio della storia russa è avvolto nel mito come Gregorij Rasputin (1869-1916). Contadino siberiano semianalfabeta, poi monaco e guaritore, divenne un influente consigliere dello zar. Profeta veggente, devoto, ma anche dedito ai piaceri del corpo, Rasputin fu al centro di grandi scandali che coinvolsero la famiglia imperiale e il destino di un impero ormai avviato al declino. Il misticismo demoniaco di Rasputin influenzava le scelte politiche dello zar, mentre l'aristocrazia tentava le ultime inutili mosse per riprendere il potere. Questo libro è un'avvincente galleria di personaggi, protagonisti di una storia che viene raccontata per la prima volta con attenzione alla religiosità russa, ai suoi miti e leggende.

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