giovedì 26 settembre 2013

Némirovsky. Film parlato



Irène Némirovsky, "Film parlato e altri racconti" (Adelphi, pagg. 208)

Il 6 marzo 1931, nella nuova sala Gaumont degli Champs-Élysées, venne proiettato il primo film parlato francese, quel David Golder che Julien Duvivier aveva tratto dal fortunato romanzo di Irène Némirovsky, ap­parso due anni prima. Alcuni critici sospettarono che l’autrice, abilissima nel dare ritmo ai dialoghi, lo avesse addirittura scritto in vista dell’adattamento. Non era così, naturalmente, ma che il cinema fosse una sua passione, e che abbia sempre esercitato una forte influenza sul suo modo di raccontare, è indubbio: «I personaggi si muovono davanti ai miei occhi» diceva lei stessa. 

E proprio alla tecnica cinema­tografica si ispi­ra Film parlato – il primo e il più lungo dei racconti qui radunati –, che la Némi­rovsky conduce con mano sicura, in un alternarsi di dissolvenze incrociate, flash-back, campi e contro­cam­pi, ellissi tem­porali, e con un’at­ten­zione maniacale, co­me fa notare il curatore, per i dettagli visivi e sonori. Appassionata lettrice di Čechov, Irène Némirovsky non smise mai di scrivere racconti, fino agli ul­timi giorni della sua vita.

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