giovedì 14 novembre 2013

Eisner. Quando il Papa cercò di fermare Hitler



Peter Eisner, "Quando il Papa cercò di fermare Hitler" (Feltrinelli, immagini, pagg. 256)

Nel giugno del 1938 John LaFarge, un modesto sacerdote e studioso gesuita americano, venne convocato per un’udienza privata con Pio xi. Il papa, che aveva apprezzato il libro antirazzista di LaFarge, intitolato Interracial Justice, incaricò il sacerdote di stendere per lui un’enciclica che, esponendo il punto di vista della Chiesa cattolica, condannasse il razzismo insito nel nazismo e l’antisemitismo. Da uomo morale e devoto, Pio xi sperava che questa nuova proclamazione ufficiale, la somma dichiarazione espressa dalla Santa Sede, avrebbe sollevato un’opposizione pubblica al Terzo Reich e costretto i leader mondiali a ricusare Hitler e i suoi alleati prima che fosse troppo tardi.

In uno sbalorditivo racconto ricco di intrighi che si basa su fonti disponibili da poco, interviste con testimoni e una nuova ricerca di archivio, questo libro getta luce sulla coraggiosa, sebbene poco nota, campagna del pontefice contro Hitler, una battaglia spirituale e politica destinata a essere sviata alla morte del papa, solo pochi mesi dopo il suo incontro segreto con LaFarge. Peter Eisner rivela quanto Pio xi fosse determinato a condannare senza equivoci il nazismo, con un pronunciamento progressista che non aveva precedenti in Vaticano, e in che modo un gruppo di uomini di Chiesa conservatori, ansiosi di rappacificarsi con il Führer, tra i quali si annovera il futuro Pio xii, il cardinale Pacelli, abbiano tramato per prevenirlo. Per settant’anni sono emersi solo frammenti di questa incredibile vicenda. Eisner ne dà ora una nuova lettura, raccontando della crociata che avrebbe potuto cambiare il corso della Seconda guerra mondiale e sollevando questioni che continuano a far discutere.

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