sabato 18 gennaio 2014

Anthony Trollope - Orley Farm



Anthony Trollope, "Orley Farm" (Sellerio, nuova edizione integrale, due voll. indivisibili, pagg. 584 + 1156, traduzione di Cristiana Mennella, nota di Remo Ceserani)


Anthony Trollope (1815-1882) tra i grandi della letteratura inglese dell'Ottocento è il meno conosciuto in Italia, nonostante lo straordinario successo tra i lettori di lingua inglese e la fortuna più recente tra i critici.

Trollope considerava "Orley Farm" il suo romanzo migliore. È il romanzo della giustizia e dell’amore. Lady Mason, splendida aristocratica di amabile superiorità, possiede a nome del figlio una ricca tenuta vicino a Londra, Orley Farm, ereditata dal marito. Un sospetto scende su di lei, e ne offusca la preziosa reputazione sociale: aver falsificato il testamento, per assicurare al bravo figlio e a se stessa una vita all’altezza del loro buon merito.

Il lettore, guidato da una voce narrante così vittorianamente presente e onnisciente, capisce subito che la bella e nobile Lady è formalmente colpevole. Infatti lo scopo del romanzo – uno dei più perfetti romanzi giudiziari mai scritti, a parere di George Orwell –, è scoprire come alla fine l’accusata potrà cavarsela, seguendo la trama dell’accusa e la strategia della difesa, il ruolo dei testimoni, gli effetti dell’ambiente, l’influenza del carattere dei protagonisti, l’anatomia delle loro intenzioni.

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