giovedì 3 aprile 2014

Marco Belpoliti - L'età dell'stremismo



MARCO BELPOLITI, "L'età dell'estremismo" (Guanda, pagg. 294)

"Viviamo sotto la minaccia continua di due prospettive egualmente spaventose, anche se apparentemente opposte: la banalità ininterrotta e un terrore inconcepibile." Susan Sontag lo scriveva nel 1965, ma quasi cinquant'anni dopo le cose non sono cambiate. Al contrario, ogni giorno ci dispensa dosi massicce tanto di banalità quanto di terrore: dal kitsch televisivo e politico alla fantascienza catastrofica che trionfa al cinema, dalle devastazioni di Cernobyl' e Fukushima alle tragedie delle Torri gemelle e di Bali. Così un inquietante filo rosso lega Hitler e Disney, un film come Matrix e l'arte post human, le luci spente di Pyongyang e la teoria freudiana dell'oblio. E su tutto domina un'estetica che è anche una condanna: quella del frammento, delle macerie, eternamente declinate in muri distrutti, con corredo di catarsi mediatica, solo per essere ricostruiti altrove, precarie frontiere di nuovo e sempre trasgredite...

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