martedì 10 giugno 2014

Lucarelli - Albergo Italia



CARLO LUCARELLI, "Albergo Italia" (Einaudi, pagg. 130)

Con il nuovo romanzo di Carlo Lucarelli entriamo in un mondo sconosciuto eppure subito familiare, la Colonia Eritrea: e impariamo a vedere noi stessi - i t'liàn, gli italiani, i «so tutto io», cullu ba'llè, quelli cui piace «di averle pensate loro, le cose» - con gli occhi di un personaggio che non vorremmo lasciare piú: il carabiniere indigeno Ogbà, unito da un patto piú fraterno che di disciplina con il capitano Colaprico. A ogni colpo di scena, e sono tanti, a ogni parziale verità subito caduta, i due anziché deprimersi trovano nel loro rapporto una ragione per continuare, tra bellissime dame che sembrano assorbire sensualità e sprezzatura dall'aria stessa che respirano, ambigue creature del male, monelle prostitute, geologi che forse non sono geologi, furieri furfanti, camerieri magrissimi, e una vera festa di lingue e dialetti nella cornice dello sfavillante, modernissimo, Albergo Italia. Il piú elegante, e anche l'unico, di Asmara, Eritrea, Italia. Che viene inaugurato, ovvio, con un cadavere di faccendiere...


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