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sabato 21 giugno 2014
Storia dell'esercito romano
Livio Zerbini, "STORIA DELL'ESERCITO ROMANO" (Odoya, pagg. 320)
L’esercito romano, complessa “macchina” bellica dall’alto livello di specializzazione, faceva della disciplina e dell’addestramento rigoroso le sue armi migliori. Se la legione – fanteria pesante costituita da 6000 cittadini romani – rappresentava l’ossatura dell’esercito, le truppe ausiliarie – reclutate fra cittadini di nascita libera che avrebbero ottenuto la cittadinanza romana con 25 anni di servizio – ne rappresentavano il punto di forza.
Con approccio scientifico e spirito divulgativo, Livio Zerbini dà alla luce un nuovo, moderno testo su uno degli eserciti più antichi e leggendari della storia, accompagnandoci in un percorso di scoperta volto a sfatare i tanti luoghi comuni associati alle caratteristiche e funzioni di queste milizie.
Quando si parla dell’esercito romano lo si intende spesso come un organismo uniforme e, per certi aspetti, immutabile e invariabile, mentre Zerbini ce lo presenta come mobile e soggetto a continue trasformazioni e innovazioni, tanto nella strategia e tecnica militare quanto nell’equipaggiamento e nella tipologia delle armi. Scopriamo così come la grande e provata abilità bellica dei Romani sia da attribuire proprio a questo sapersi adattare con elasticità alle caratteristiche del nemico e alle peculiarità dei territori in cui si trovavano a combattere, nonché alla capacità di far tesoro delle sconfitte subite e degli errori compiuti.
Dalla strategia espansiva dell’età repubblicana a quella difensiva dell’età imperiale, basata sulla costruzione di limes e castra, seguiamo gli sviluppi di un esercito meno imponente di quanto comunemente si pensi. La pace e la sicurezza dell’Impero, che raggiunse con Traiano la sua massima estensione, erano assicurate da un numero non elevato di soldati, che sorvegliavano 9000 chilometri di frontiere grazie a un’estrema dinamicità e capacità di dislocazione sui confini sempre mobili dell’Impero, gestendo ogni emergenza con tempestività.
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