sabato 2 agosto 2014

La scoperta dell'alta quota



Roberto Mantovani, "LA SCOPERTA DELL'ALTA QUOTA" (Alpine Studio, pagg. 288)

Fino ai primi anni '20 del XX secolo, delle alte quote del pianeta si sapeva pochissimo. Al tempo delle prime spedizioni ai giganti himalayani si poteva far conto solo sulle esperienze dei pionieri che si erano cimentati con palloni aerostatici e dirigibili. Sarà solo nel corso della sfida agli 8000 che l'uomo comincerà a conoscere il misterioso mondo delle altezze. Per decenni si pensava che la vetta dell'Everest non fosse praticabile senza l'uso di bombole d'ossigeno. Ma già nel 1924 Norton e Somervell erano saliti fino a quota 8600 senza respiratori. Infine, nel 1978 Messner e Habeler smentirono le previsioni degli scienziati salendo sulla vetta più alta del mondo senza ossigeno artificiale. Dopo Reinhold Messner, che per primo ha completato la salita di tutti i 14 Ottomila senza ossigeno, oggi altri 12 scalatori possono vantare il primato della scalata senza ossigeno delle cime più elevate del globo. Attualmente, del mondo delle alte quote si sa molto di più che in passato, e molti misteri sono stati chiariti. Ma è stato un cammino lungo e tutt'altro che facile, che ha conosciuto grandi pagine d'avventura. Questa è la storia di un mito (l'alta quota) che divorava uomini, ma anche dei personaggi e delle imprese che queste barriere a suo tempo invalicabili le ha vinte e abbattute, entrando nel mito e nella leggenda dell'alpinismo mondiale.

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