venerdì 14 novembre 2014

Vreeland - La lista di Lisette



SUSAN VREELAND, "LA LISTA DI LISETTE" (Neri Pozza, pagg. 432)

È il 1937 quando Lisette giunge a Roussillon, un villaggio della Provenza appollaiato in cima a una montagna, con le case dai colori armoniosi che si inerpicano fino in vetta e sembrano abitate da elfi, fate e cantastorie.
Vent’anni, e nel cuore la speranza di un apprendistato alla galleria d’arte Laforgue di Parigi, Lisette approda nel villaggio con l’animo tutt’altro che incline all’idillio. André, il marito, ha deciso di abbandonare la capitale e trasferirsi in quel borgo sperduto perché il nonno, Pascal, gli ha chiesto aiuto a causa della sua cagionevole salute. 

Nel chiuso, tuttavia, della sua casa, un edificio a due piani con lo stucco d’un ocra sbiadito, un rampicante stentato sopra la porta e, accanto, una fioriera con una pianta avvizzita di lavanda, Pascal mostra a Lisette e André la ragione vera del loro arrivo a Roussillon: sette dipinti appesi alle pareti che raffigurano casolari di campagna, campi con montagne sullo sfondo, fanciulle, nature morte, teste mozzate. Sette quadri che lasciano Lisette a bocca aperta poiché le nozioni d’arte apprese dall’amico Maxime non le consentono di sbagliare: quei dipinti sono dei capolavori di Cézanne, Pissarro e altri grandi maestri. Incomparabili opere d’arte in un «villaggio fuori dal mondo»!

Diventeranno la «lista di Lisette», i dipinti che la parisienne proteggerà quando, scomparso Pascal e perse le tracce di André, il rombo dei cannoni nazisti cercherà di zittire ovunque la civiltà e, in ogni città e contrada d’Europa, le SS, su ordine di Goering e Goebbels, si daranno al saccheggio e al furto di migliaia di opere d’arte.

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