martedì 20 gennaio 2015

12 anni a Guantanamo



Mohamedou Ould Slahi, "12 ANNI A GUANTANAMO" (Piemme, pagg. 420)

Quando, nel 2002, Slahi viene mandato nel famigerato campo di detenzione di Guantánamo, è costretto a sopportare tutto il peggio che un carcere può offrire, compresi mesi di deprivazione sensoriale, tortura, violenze sessuali, minacce di ogni tipo, perfino ai suoi cari. Dopo tre anni di prigionia, ha cominciato a scrivere a mano la sua storia, in inglese, la lingua che ha imparato interagendo con i suoi carcerieri.

Nel 2007 l’Fbi, la Cia e l’intelligence americana hanno stabilito che non ci sono elementi per collegare Slahi ad alcun atto di terrorismo. Non è mai stato accusato formalmente di alcun crimine. Nel 2010 un giudice federale ha ordinato la sua scarcerazione. Eppure resta a Guantánamo. Il suo manoscritto è stato ora declassificato dal governo americano e le sue parole sono finalmente a disposizione di tutti. 

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