mercoledì 1 aprile 2015

Beethoven e la musica del Congresso di Vienna



Novità in libreria: Piero Rattalino, "CELESTE E INFERNALE. BEETHOVEN E LA MUSICA DEL CONGRESSO DI VIENNA" (Laterza, pagg. 160)

È il 1814, siamo a Vienna, è in corso il Congresso che ridisegnerà la carta dell’Europa come la vorranno i vincitori di Napoleone – lo zar, l’imperatore d’Austria, il re d’Inghilterra, il re di Prussia. Un giovane, che è arrivato nella capitale al seguito del Segretario di Stato del Papa, scrive a suo zio del Congresso e del clima politico e artistico viennese. Attraverso le sue lettere scopriremo la musica di Beethoven (1770-1827), autore di sinfonie dalla dirompente carica innovatrice. È un momento di svolta: da qui in poi la musica non sarà più affare di pochi aristocratici. Il virtuosismo diventa in questo momento la chiave di volta per la conquista di un nuovo pubblico borghese. Le regolari stagioni sinfoniche e le regolari stagioni da camera che si diffonderanno ovunque nella seconda metà dell’Ottocento hanno una delle loro più importanti radici nella Vienna del Congresso. Fa da contraltare alla potenza di Beethoven, la musica di Schubert (1797-1828), l’‘escluso’, il prodigioso giovane musicista incapace di farsi largo nel mondo e di cui il mondo non s’accorge.

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