sabato 16 maggio 2015

Che gusto c'è a fare l'arbitro



Novità in libreria: NICOLA RIZZOLI, "CHE GUSTO C'E' A FARE L'ARBITRO. IL CALCIO SENZA IL PALLONE TRA I PIEDI" (a cura di Francesco Ceniti, Rizzoli, pagg. 342)

La sua vita, la sua tecnica, le sue emozioni. Il calcio raccontato dal miglior arbitro del mondo.

«E allora?» urlo. «Allora cosa?» risponde l’arbitro. «Dico, solo punizione? A momenti mi stacca una gamba!» Comincia così, con un cartellino rosso non dato, la carriera di Nicola Rizzoli, che quel giorno del 1987 a Bologna ha sedici anni e non è l’arbitro, ma un attaccante. Ed è proprio per scoprire tutti i segreti del regolamento e poter ribattere a tono che decide di iscriversi al corso per arbitri. È l’inizio di un percorso lungo quasi trent’anni che, dai campetti di provincia e dalle trasferte in solitudine in ogni angolo d’Italia, lo condurrà al palcoscenico degli Europei 2012, a Wembley per la finale di Champions League 2013, fino al leggendario Maracanã di Rio per la finale degli ultimi Mondiali Germania-Argentina.

Per la prima volta Nicola Rizzoli racconta i suoi segreti tecnici, i momenti di goliardia vissuti con i compagni di avventura, gli ineludibili riti prepartita – la playlist da ascoltare nello spogliatoio, il Vicks Vaporub da respirare a fondo per rilassarsi, lo stemma Fifa da cucire personalmente sulla divisa con ago e filo come gli aveva insegnato a fare la nonna –, tanti retroscena e aneddoti che includono campioni del calibro di Messi, Ibrahimovic, Cassano, Totti, Baggio, Maldini. Ma ricorda anche la bufera di Calciopoli, tutti i suoi sbagli, il rapporto prezioso con un maestro come Pierluigi Collina e le volte in cui è stato a un passo dal mollare tutto. 

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