"Cento micron" di Marta Baiocchi, editore Minimum Fax, pagg. 290, euro 11. "Il primo grande romanzo italiano sulla bioetica".
Eva ha quarant’anni, fa la biologa e lavora in un dipartimento all’università che la costringe a scontrarsi con la desolante situazione della ricerca in Italia. Bibi è una sua ex compagna di scuola, figlia unica di una ricca famiglia romana che in passato con l’aiuto di Eva si è rivolta a una clinica per la fecondazione assistita. Il tentativo di inseminazione non era riuscito e adesso, rimasta vedova e definitivamente sterile, non può più procreare in modo naturale. Ma Bibi vuole un figlio a tutti i costi, anche se la legge italiana non le consente di impiantarsi gli embrioni già fecondati. Dopo che il tentativo di corrompere il direttore della clinica fallisce, Bibi viene a sapere che i suoi embrioni sono misteriosamente spariti. Sulle tracce della verità, Eva e Bibi scopriranno l’esistenza di un traffico internazionale di embrioni, finalizzato alla sperimentazione clandestina, che attraverso la Svizzera le porterà fino in un paese asiatico senza leggi né limitazioni dove avvengono esperimenti con esiti incredibili.
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