"Alfabeto ebraico. Stili, varianti e adattamenti calligrafici" di Gabriele Mandel Khan (Mondadori Electa, pagg. 146, immagini, euro 24).
Electa ripropone questo testo di Gabriele Mandel (1924-2010), uscito per la prima volta nel 2000, sull'alfabeto ebraico. Di ognuna delle lettere vengono raccontate la storia, le caratteristiche grafiche e fonetiche, l'esatta traslitterazione e i significati simbolici nella tradizione esoterica ebraica. La seconda parte riproduce manoscritti e libri a stampa ebraici di ogni epoca e analizza le evoluzioni e le differenze estetiche e stilistiche delle lettere ebraiche nelle diverse epoche e nei diversi contesti.
"Conoscere l'alfabeto ci permette di scrivere, ma conoscere i valori segreti delle lettere ci permette di possedere la 'Conoscenza dei Misteri'. L'alfabeto ebraico ha, per la speculazione qabbalistica, un valore eminente: esso non è solamente il veicolo di transito di ogni pensiero, ma (...) è il pilastro portante sul quale è stato creato l'intero universo. (...) Lo Zòhar (Libro dello splendore) narra che, quando ancora tutto era caos, ogni lettera si presentò a Dio chiedendogli di essere usata per realizzare la Creazione. L'alfabeto ebraico non va quindi visto come una semplice sequenza di segni atti a trascrivere parole e frasi. Addentrandosi nella tradizione esoterica, si scopre che a ogni lettera è stato attribuito un fondamento della conoscenza religiosa stessa, e questa si basa sulle lettere quali ricettacoli della potenza divina".
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