martedì 14 febbraio 2012

Tauroetica

"Tauroetica" di Fernando Savater (Laterza, pagg. 122, euro 14).
Il 28 luglio 2010 il Parlamento della Regione Autonoma della Catalogna ha decretato l'abolizione delle corride (68 voti a favore, 55 contrari, 9 astenuti), con risoluzione entrata in vigore a gennaio 2012. Altrove - soprattutto in Andalusia - le corride continuano, ma c'è un crescente movimento di opinione di tipo animalista che ne vorrebbe l'abolizione.
Il grande moralista  e scrittore spagnolo Fernando Savater (Etica per un figlio, Politica per un figlio, Storia della filosofia raccontata da Fernando Savater, Domande della vita, La vita eterna, Luoghi lontani e mondi immaginari,...) si interroga in questo pamphlet sulla moralità della corrida. E' accettabile dal punto di vista etico lo spettacolo dell'uccisione dei tori nelle arene? E' opportuno vietare per legge le corride?
Fernando Savater, nonostante sia stato sommerso da mail di protesta da parte dei fautori dei diritti animali, resta fermo sulle sue posizioni: le corride sono moralmente lecite (alla luce del pensiero morale di Savater); in ogni caso, il fatto che le corride risultino ripugnanti alla sensibilità e alle convinzioni morali di una parte dei cittadini, non è motivo sufficiente - in uno Stato liberale - per sancirne il divieto sul piano legale.

Comunque la si pensi sull'argomento, lettura interessante e consigliata.

"(...) la battaglia è terminata da tempo e gli animali sono stati definitivamente sconfitti. Essi ormai non costituiscono più rivali minacciosi e degni di rispetto, e tutti quanti - compresi i più feroci, come lo squalo bianco, la tigre del Bengala e il cobra - sono diventati delle 'povere bestiole'. Meritano la nostra pietà come vittime perché li abbiamo sconfitti. (...) Le corride, simbolizzando la rivalità ancestrale tra l'uomo e la bestia, sono considerate da alcuni come spettacoli degni di censura. E tuttavia è proprio nelle corride che la fiera recupera un po' della sua dignità smarrita di bestia temibile...".

"George Orwell ha detto che ci sono persone, come i vegetariani o i comunisti, con cui è impossibile discutere. L'elenco dei contagiati da questa patologia - e dalla conseguente mancanza di senso dell'umorismo - non smette di crescere. Ho paura che bisognerà iscrivere a questo gruppo anche i sostenitori dei cosiddetti 'diritti' degli animali".

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