venerdì 24 agosto 2012

On top. Donne in montagna




"La donna è la rovina dell'alpinismo. Così nel 1911 sentenziava ironico il grande scalatore austriaco Paul Preuß, il filosofo fra gli arrampicatori liberi. Cento anni più tardi, l'emancipazione femminile si è fatta strada fin lassù"

Reinhold Messner, "On top. Donne in montagna" (Corbaccio, pagg. 354, rilegato, immagini, euro 19,90)

La storia dell'alpinismo femminile raccontata da Reinhold Messner. Da Hettie Dyhrenfurth (pioniera che nel 1934 arriva sulla vetta del Sia Kangri in Karakorum), a Claude Kogan (morta nel 1959 mentre tentava  la salita al Cho-Oyu, m. 8150, in Himalaya), Wanda Rutkiewicz (la prima donna a raggiungere la vetta del K2, nel 1986), Junko Tabei (la prima donna sulla vetta dell'Everest, nel 1988), fino agli ultimi anni e al "Progetto 14" (la competizione per diventare la prima donna ad aver scalato le quattordici vette che superano gli ottomila metri, impresa in cui si sono distinte Gerlinde Kaltenbrunner, Nives Meroi, Edurne Pasaban, e la sudcoreana Oh Eun-Sun, che nel 2010 ha raggiunto l’obiettivo per prima).

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