sabato 15 settembre 2012

Tommaso Landolfi. Diario perpetuo




"Accese la luce sulla scala interna, la quale rimetteva in una stanza nuda, una sorta di atrio. E lì nel mezzo, in una posa rattratta, come pronto a balzargli addosso, c'era un uomo oscuro (quanto alla generale impressione fornita dal suo aspetto) e stravolto (quanto, in particolare, all'espressione del viso)"

Tommaso Landolfi, "Diario perpetuo" (Adelphi, pagg. 400, euro 28)

Esce ora, a oltre trent'anni dalla morte di Landolfi (1908-1979), il suo "ultimo libro" (dal 1992 sono in corso di pubblicazione presso Adelphi tutte le opere di Landolfi).
Il contratto che legava Landolfi alla Rizzoli, stipulato nel 1972, prevedeva tra l'altro "una o due raccolte da realizzare con gli elzeviri" scritti per il Corriere della Sera (l'elzeviro è l'articolone di apertura delle Terze Pagine dei giornali). Una prima raccolta  - "Del meno" - uscì nel 1978. Mancavano i pezzi pubblicati tra il 3 dicembre del 1967 e il 10 luglio del 1979, che escono ora integralmente in "Diario perpetuo" (una parte era già uscita ne "Il gioco della torre", pubblicazione postuma del 1987).

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