venerdì 21 settembre 2012

Zingales. Manifesto capitalista




"Una delle prime vittime della crisi economica è stata la fiducia: chi aveva creduto che libertà e uguaglianza fossero raggiungibili grazie al libero gioco del mercato si è ritrovato amaramente deluso. Ma come è successo, e quando, che il sogno di prosperità per tutti del capitalismo si trasformasse in un incubo di ingiustizia e povertà degno del peggior comunismo sovietico? Quando si è diffusa l’idea che 'fare impresa' voglia dire orientare le scelte politiche per favorire l’interesse di pochi a scapito della collettività, anziché impegnare il proprio talento nella ricerca di un futuro migliore, aperto a tutti? Se non rispondiamo a queste domande, abbandonandoci al populismo naïf con il suo generico rifiuto dei meccanismi economici, rischiamo di perdere quello che rimane il migliore dei sistemi possibili: con tutti i suoi difetti, offre pur sempre le migliori opportunità al maggior numero di persone. Contro la degenerazione del capitalismo finanziario, alimentato anche in Italia da nepotismo, corruzione e incompetenza, Luigi Zingales delinea con pragmatismo un nuovo  programma per rifondare il capitalismo, per renderlo più giusto, più umano e più efficiente"

Luigi Zingales, "Manifesto capitalista. Una rivoluzione liberale contro un'economia corrotta" (Rizzoli, pagg. 416, rilegato, euro 18)

L'economista Luigi Zingales (1963- ) insegna Impresa e finanza alla Booth School of Business dell’Università di Chicago. E' fondatore e promotore del movimento "Fermare il declino", insieme a Oscar Giannino, Michele Boldrin, Sandro Brusco, Alessandro De Nicola, Andrea Moro e Carlo Stagnaro. Questo saggio è uscito anche negli Stati Uniti con il titolo "A capitalism for the people" (l'edizione originale è inglese, questa è una traduzione).

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