mercoledì 7 novembre 2012

Le armi segrete di Hitler




David Porter, "Le armi segrete di Hitler" (L'Airone, pagg. 192, euro 24)

Dopo l'invasione dell'Unione Sovietica nel 1941, Hitler capì che la guerra sarebbe continuata per anni e decise di destinare grandi risorse allo sviluppo di nuovi armamenti tecnologicamente avanzati, convinto com'era che produrre "armi miracolose" rappresentasse la chiave di volta della vittoria. La Germania nazista promosse inediti velivoli a propulsore jet, aerei senza pilota, razzi a lunga gittata, "bombe robot" e carri armati super-pesanti. Molti di questi strumenti bellici - come i carri armati Tiger, i caccia Messerschmitt Me 26 e le bombe volanti VI - si rivelarono effettivamente funzionali ed ebbero notevole impatto sul corso del conflitto. "Le armi segrete di Hitler" esplora questo misconosciuto aspetto della macchina da guerra nazista. Suddiviso in base al tipo di dispositivi o di mezzi, il volume li prende in esame singolarmente e con puntuale dovizia di particolari, dal mastodontico, improbabile Landkreuzer P-l000 "Ratte" al bizzarro bombardiere composito Mistel, al portentoso sottomarino Seehund. I dati includono comparazioni e statistiche, come quelle relative alla diversa resa dei caccia jet in combattimento, alle installazioni e ai bersagli dei missili V2 e agli impieghi dei missili aria-superficie Hs 293 lanciati contro le forze navali Alleate. Centinaia di mappe, tabelle, foto e riproduzioni grafiche dei mezzi descritti integrano e arricchiscono la trattazione sulle armi segrete del Führer.

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