mercoledì 16 gennaio 2013

Diego De Silva. Mancarsi




Diego De Silva, "Mancarsi" (Einaudi, pagg. 100, euro 10)

Pregevole racconto dello scrittore napoletano Diego De Silva (1964- ), noto al pubblico soprattutto per la figura dell'avvocato-'filosofo' Vincenzo Malinconico (protagonista dei tre romanzi: "Non avevo capito niente", "Sono contrario alle emozioni", "Mia suocera beve").

"Mancarsi" racconta due storie parallele destinate (forse) ad incontrarsi: la storia di Irene, che si è da poco separata dal marito; la storia di Nicola, da poco vedovo. L'uno e l'altra sono in cerca del grande amore, e frequentano lo stesso bistrot, ma a orari diversi.

"A volte è una sequenza, altre un'immagine, un fotogramma qualsiasi, un movimento spezzato, una smorfia (debolezza, forse vergogna), un gesto piccolissimo che non possiamo raccontare a nessuno (e non perché non vogliamo ma perché non sapremmo neanche come cominciare, e se pure ne fossimo capaci preferiremmo non farlo). Magari in quei lampi della memoria la persona con cui abbiamo scelto di passare la nostra vita non era nemmeno così bella come sappiamo può essere; eppure è lì che ne conserviamo l'essenza, perché è stato allora che l'abbiamo vista così inaspettatamente smascherata a se stessa; è in quell'istante che tutto è avvenuto. Forse lei non lo sa neanche, intanto recita la parte che crede sia quella che ci ha attratto, e noi teniamo il segreto per tutto il tempo in cui restiamo insieme, l'amiamo di nascosto in un certo senso, perché poi nessuno è in grado di spiegare di cosa è fatto l'amore che prova; (...) e quando ce lo domandiamo - Ma tu perché mi ami? - e stiamo a sentire la risposta, rimaniamo per forza un po' delusi, quasi vorremmo replicare - Dai che puoi fare di meglio, dimmi chi sono - perché non è di semplici complimenti, per quanto sinceri, che in quel momento andiamo alla ricerca, ma di qualcosa di più intimamente effimero che ci descriva nell'immaginazione dell'altro"

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