martedì 15 gennaio 2013

La forza delle cose. Ugo Stille e Elizabeth Bogert




Alexander Stille, "La forza delle cose. Un matrimonio di guerra e pace tra Europa e America" (Garzanti, pagg. 472, euro 24)

La storia di Ugo Stille (1919-1995) e della moglie Elizabeth Bogert raccontata dal figlio Alexander

Ugo Stille è uno dei personaggi più geniali e misteriosi dell'Italia della seconda metà del Novecento. Figlio di ebrei esuli dalla Russia comunista e approdati in Italia, giovanissimo antifascista conosce i protagonisti della Resistenza ed è amico di Giaime Pintor. Riesce rocambolescamente a rifugiarsi negli Stati Uniti e risale la penisola con l'esercito americano, occupandosi di stampa e propaganda. Quando torna negli Stati Uniti diventa il corrispondente del "Corriere della Sera": e in questa veste, sarà il canale di comunicazione privilegiato tra Washington e il nostro paese. Coronerà la sua carriera come direttore del "Corriere della Sera" dal 1987 al 1992. Un uomo dalle tante vite e dai molti misteri, che non a caso scelse di farsi conoscere con uno pseudonimo anziché con il suo vero nome, Mikhail Kamenetzki. Altrettanto interessante, anche nelle sue ombre, la sua vita privata, a cominciare dall'amore per Elizabeth, figlia di una ricca famiglia americana: donna bellissima e affascinante, studiosa di arte e frequentatrice appassionata del nuovo Bauhaus. Elizabeth e Ugo si conoscono a una festa in onore di Truman Capote a New York: lei ci arriva con il marito, ma alla fine della serata se ne va via con Ugo verso un matrimonio in cui non mancheranno difficoltà e ombre.
Il libro di Alexander Stille è un libro di memorie familiari in cui si intrecciano ricordi privati e grandi eventi storici: l'Olocausto e la diaspora, la seconda guerra mondiale e la guerra fredda, e diverse grandi personalità e celebrità, da Dustin Hoffman a Saul Steinberg, da Henry Kissinger a Arshile Gorky.

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