venerdì 1 marzo 2013

Philip Roth. I fatti




Philip Roth, "I fatti. Autobiografia di un romanziere" (Einaudi, pagg. 212, rilegato, euro 18,50)

Philip Roth invia una lettera a Nathan Zuckerman - protagonista di molti suoi libri e alter-ego per eccellenza - chiedendogli se valga la pena pubblicare il testo che gli allega. Sono pagine autobiografiche che l'autore di "Pastorale americana" ha scritto a seguito di una crisi emotiva ed esistenziale che lo ha condotto a un ripensamento tanto della sua letteratura, quanto della sua vita.
L'autore si concentra su cinque snodi del suo percorso esistenziale: l'infanzia protetta e circondata dall'affetto dei genitori negli anni Trenta e Quaranta, l'educazione alla vita americana durante gli anni universitari, il tormentato rapporto con la persona piú arrabbiata del mondo ("la ragazza dei miei sogni"), lo scontro con l'establishment ebraico seguito alla pubblicazione di "Goodbye, Columbus", fino alla scoperta, negli scatenati anni Sessanta, del lato piú folle del suo talento che lo porterà a scrivere "Il lamento di Portnoy".

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